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La Francia potrebbe sostenere le forze armate di Beirut se si schierassero nel Sud del Libano, davanti ad Israele

Non è chiaro come sarebbe il sostegno, ma l’invio di forze nel sud del Libano sarebbe un elemento ulteriore di complicazione

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La Francia sosterrebbe le Forze Armate Libanesi nel caso in cui Beirut decidesse di schierarle in una missione di sicurezza al confine meridionale con Israele, una mossa che potrebbe spingere Parigi a intervenire su un altro fronte caldo, secondo un funzionario parigino ripreso da Breaking Defense.

La Francia, come il resto del mondo, ha osservato con attenzione il deterioramento della situazione della sicurezza lungo il confine, mentre le forze israeliane e il gruppo armato libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran, si scambiano il fuoco, suscitando crescenti preoccupazioni di una guerra più ampia.

Il funzionario francese, che ha parlato a condizione di anonimato, ha suggerito che ci sono state discussioni incentrate sull’intervento delle Forze Armate libanesi al confine per sedare la violenza.

“Non accadrà nulla senza un via libera politico”, ha detto il funzionario, “ma dobbiamo essere pronti a facilitare una maggiore presenza delle LAF nel Sud del Libano per contribuire alla sicurezza del popolo libanese e alla sovranità dello Stato e del territorio libanese”.

Il funzionario ha parlato con Breaking Defense alla fine del mese scorso, prima che le tensioni tra Israele e Hezbollah, che di fatto ha libero accesso al Libano meridionale, aumentassero. Negli ultimi giorni, Israele ha approvato piani di guerra per un conflitto più ampio in Libano, mentre la leadership di Hezbollah ha risposto con minacce di allargare il conflitto.

Questo però non indebolisce la posizione di Parigi:  la Francia ritiene che un dispiegamento di forze governative libanesi al confine meridionale potrebbe servire a calmare la situazione, poiché né Israele né Hezbollah vorrebbero innescare un conflitto più ampio uccidendo le forze governative.

Soldati dell’esercito libanese

La Francia è “al fianco della LAF (l’esercito libanese), e abbiamo pensato di preparare diverse iniziative, sempre per sostenere la decisione politica”, ha detto il funzionario.

Tra queste iniziative, il funzionario ha detto che potrebbe essere la riprogrammazione di una conferenza internazionale a Parigi che spingerebbe le nazioni amiche a offrire contributi di sicurezza alle forze armate libanesi, in particolare per sostenere le operazioni del sud. Una conferenza per sostenere la LAF in modo più ampio avrebbe dovuto svolgersi a febbraio, ma è stata annullata.

Il funzionario ha sottolineato che ci sono “molte discussioni tra noi a Beirut o i Paesi e le altre capitali” su come mettere in sicurezza la parte meridionale del Paese “e la nostra narrativa è la stessa”.

“Penso [e] questa è la mia opinione personale, che vorremmo che lo Stato libanese fosse in grado di far valere la propria sovranità sul suo territorio. Ma, naturalmente, ci sono molte sfide. Quindi dobbiamo essere preparati”, ha detto il funzionario. “Siamo pienamente consapevoli di non poter essere troppo ingenui o troppo ottimisti. Ma la storia è piena di sorprese. E se succede qualcosa e c’è una finestra di opportunità, non possiamo perderla”.

Una situazione molto pericolosa

Se il governo di Beirut decidesse di inviare truppe, il Gen. in pensione dell’esercito libanese  Khalil Helou ha affermato che Hezbollah potrebbe avere due risposte fondamentali: O reagisce in modo violento e “ci sarà uno scontro tra la LAF e Hezbollah”, che potrebbe anche mettere in pericolo le truppe delle Nazioni Unite di stanza nel sud del Libano. Oppure Hezbollah accetta il dispiegamento “a livello superficiale, per raggiungere [un] cessate il fuoco [con Israele] e fermare la guerra di logoramento, [ma] senza rispettare effettivamente tale decisione”, ha detto.

Sebbene il leader di Hezbollah Hasan Nasrallah abbia recentemente pronunciato un discorso infuocato minacciando una guerra che si estenderebbe fino al Mediterraneo, per mesi il gruppo sciita è apparso cauto nell’aprire una guerra più ampia con Israele.

Ma la retorica si è riscaldata anche tra i funzionari israeliani, e il dispiegamento delle LAF al confine li metterebbe anche in maggiore pericolo di essere colpiti dagli attacchi israeliani – cosa che è già accaduta più di due dozzine di volte negli ultimi mesi. Per ridurre le possibilità di combattimento diretto tra le LAF e Israele, il Gen. in pensione delle LAF Maroun Hitti ha detto che il confine deve essere marcato con precisione e “non dovrebbe essere lasciato vago, come nel 2006”.

Certo che lo schieramento di forze di assistenza francesi porterebbe il problema a un livello completamente diverso, con le truppe di Parigi che rischierebbero di trovarsi attaccate o da Hezbollah da un lato o da Israele dall’altro. In entrambe i casi la risposta sarebbe imprevedibile: in passato gli attacchi alle truppe francesi nell’area hanno portato a risolute risposte  con  bombardamenti e attacchi missilistici. Che succderebbe sse lo scontro fosse con Israele? Comunque non è detto che il supporto francese sarebbe direttamente in uomini sul campo, ma potrebbe limitarsi ad un aiuto di supporto logistico e informativo.


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