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“La Francia è in pericolo”. Venti generali e migliaia di militari scrivono a Macron una dura lettera di richiamo

lettera aperta di 20 generali francesi contro Macron e la sua politica debole

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Base pétrolière interarmées – J.Peschel © ECPAD

Venti generali in pensione prendono carta e penna e scrivono una dura lettera aperta al presidente Macron, avvertendolo del pericolo che sta correndo al Francia e chiedendo un duro intgervento l di legalità. Raramente i militari francesi, anche a riposo, hanno preso posizione nei confronti del governo, per cui l’esercito è stesso definito “Il grande dormiente”. Però soot la presidenza Macron si leggono diversi segnali di forte disagio.

La lettera poi è stata sottoscritta da 120 ufficiali di rango inferiore e da migliaia di soldati. Eccovi il testo completo.

Signor Presidente,
Signore e signori del governo,
Signore e signori,

L’ora è seria, la Francia è in pericolo, diversi pericoli mortali la minacciano. Noi che, anche in pensione, rimaniamo soldati di Francia, non possiamo, nelle attuali circostanze, restare indifferenti alle sorti del nostro bel Paese.

Le nostre bandiere tricolori non sono solo un pezzo di stoffa, simboleggiano la tradizione, attraverso i secoli, di coloro che, qualunque sia il loro colore della pelle o fede, hanno servito la Francia e hanno dato la vita per essa. Su queste bandiere troviamo in lettere d’oro le parole “Onore e Patria”. Tuttavia, il nostro onore oggi sta nel denunciare la disintegrazione che sta interessando la nostra patria.

– Discriminazione che, attraverso un certo antirazzismo, si manifesta con un unico obiettivo: creare sul nostro suolo disagio, anche odio tra le comunità. Oggi alcuni parlano di razzismo, indigeniismo e teorie decoloniali, ma attraverso questi termini è la guerra razziale quella che vogliono questi odiosi e fanatici sostenitori. Disprezzano il nostro Paese, le sue tradizioni, la sua cultura, e vogliono vederlo dissolversi portandogli via il suo passato e la sua storia. Così attaccano, attraverso statue, antiche glorie militari e civili analizzando parole vecchie di secoli.

– Discriminazione che, con l’islamismo e le orde suburbane, porta al distacco di molteplici trame della nazione per trasformarle in territori soggetti a dogmi contrari alla nostra costituzione. Tuttavia, ogni francese, qualunque sia il suo credo o il suo non credo, è a casa ovunque in Francia; non può e non deve esistere alcuna città o quartiere in cui non si applicano le leggi della Repubblica.

– Discriminazione, perché l’odio ha la precedenza sulla fratellanza durante le manifestazioni in cui le autorità usano la polizia come procuratori e capri espiatori di fronte ai francesi in gilet gialli che esprimono la loro disperazione. Questo mentre individui sotto copertura e incappucciati saccheggiano le aziende e minacciano le stesse forze dell’ordine. Tuttavia, questi ultimi applicano solo le direttive, a volte contraddittorie, date da voi, i governanti.

I pericoli aumentano, la violenza aumenta di giorno in giorno. Chi avrebbe previsto dieci anni fa che un giorno un professore sarebbe stato decapitato quando avrebbe lasciato il college? Tuttavia, noi, servitori della nazione, che siamo sempre stati pronti a mettere la nostra vita  a suggello del nostro impegno – come richiedeva il nostro stato militare, non possiamo essere spettatori passivi di fronte a tali azioni.

È quindi imperativo che chi gestisce il nostro Paese trovi il coraggio di debellare questi pericoli. Per fare ciò, spesso è sufficiente applicare le leggi esistenti senza debolezze. Ricorda che, come noi, la grande maggioranza dei nostri concittadini è sopraffatta dai tuoi silenzi incerti e colpevoli.

Come ha detto il cardinale Mercier, primate del Belgio: “Quando la prudenza è ovunque, il coraggio non è da nessuna parte. “Allora, signore e signori, basta procrastinare, l’ora è seria, il lavoro è colossale; non perdere tempo e sappi che siamo pronti a sostenere politiche che tengano conto della salvaguardia della nazione.

D’altra parte, se non si interviene, il lassismo continuerà a diffondersi inesorabilmente nella società, provocando infine un’esplosione e l’intervento dei nostri compagni attivi in ​​una pericolosa missione di protezione dei nostri valori di civiltà e salvaguardia dei nostri connazionali sul territorio nazionale.

Come possiamo vedere, non c’è più tempo per procrastinare, altrimenti domani la guerra civile metterà fine a questo caos crescente e le morti, di cui ti assumerai la responsabilità, si contano a migliaia.

Ecco i generali firmatari:

Generale di Corpo d’Armata (ER) Christian PIQUEMAL (Legione straniera), Generale di Corpo d’Armata (2S) Gilles BARRIE (Fanteria), Generale di divisione (2S) François GAUBERT ex governatore militare di Lille, Generale di divisione (2S )) Emmanuel de RICHOUFFTZ (Fanteria), Generale di divisione (2S) Michel JOSLIN DE NORAY (Truppe di marina), Generale di brigata (2S) André COUSTOU (Fanteria), Generale di brigata (2S) Philippe DESROUSSEAUX de MEDRANO (logistica), Generale di brigata aerea (2S) Antoine MARTINEZ (Aviazione), Generale di brigata aerea (2S) Daniel GROSMAIRE (Aviazione), Generale di brigata (2S) Robert JEANNEROD (Cavalleria), Generale di brigata (2S) Pierre Dominique AIGUEPERSE (Fanteria), Generale di brigata (2S ) Roland DUBOIS (Trasmissioni), Brigadier Generale (2S) Dominique DELAWARDE (Fanteria), Brigadier General (2S) Jean Claude GROLIER (Artiglieria), Brigadier General (2S) Norbert de CACQUERAY (Direttorato alle armi), Brigadier General (2S) Roger PRIGEN T (ALAT), Brigadier General (2S) Alfred LEBRETON (CAT), Generale medico (2S) Guy DURAND (Army Health Service), Contrammiraglio (2S) Gérard BALASTRE (marina)

Ci sono nomi e competenze sufficienti a costituire una giunta militare. Notiamo gli attacchi contro l’islamizzazione forzata ed incontrollabile delle periferie, contro la creazione di zone franche, contro la distruzione del sentimento nazionale con la scusa dell’eliminazione dei pregiudizi razziali. Vi è anche una dura condanna della repressione dei Gilet Gialli. Macron viene richiamato duramente al rispetto della legge ed a farla rispettare. Cosa succederà se proseguirà il suo lassismo?

Che qualche francese non ne possa più di Macron?

 


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