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La Francia batte la Germania sulle sovvenzioni all’energia nucleare

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I paesi dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo su una revisione del mercato energetico dell’area dopo che Germania e Francia hanno trovato un accordo che ha sciolto lo stallo relativo all’energia generata dai reattori nucleari, e quest’intesa ha vissto la resa della Germania ai desideri della Francia, con delle pesanti conseguenze su tutt’Europa, Italia compresa.

L’accordo è stato negoziato dopo che la Germania ha appoggiato un compromesso che consente alla Francia di fornire sussidi per prolungare la vita dei suoi reattori nucleari esistenti, ma con restrizioni per evitare un vantaggio ingiusto per la sua industria. Il ministro francese dell’Energia si è affrettato a sottolineare che l’accordo di martedì dovrebbe essere preservato nei negoziati successivi con il parlamento

Il compromesso prevede che la Francia possa garantire agli impianti nucleari un prezzo minimo garantito per l’energia prodotto dalle centrali nucleari e che ci sia anche un prezzo massimo oltre il quale non viene fornito nessun contributo Electricité de France, EDF, comunque avrà la garanzia di un’entrata minima per le sue centrali nucleari , esistenti e future.

Quello che la Francia non è ottenuto è di poter usare questi fondi anche per aiutare i grandi utilizzatori di energia, quelli a livello industriale, anche perché questo avrebbe fornito un aiuto eccessivo. Inoltre i prezzi garantiti saranno controllati dalla Commissione per valutaare se si tratta o meno di aiuti di stato.

Ciò significa che gli Stati membri possono ora avviare colloqui con il Parlamento europeo sulla forma finale dell’accordo, aumentando la probabilità che venga messo in atto prima delle elezioni regionali di giugno, e potenzialmente anche entro la fine dell’anno. Tutti i paesi hanno sostenuto l’accordo tranne l’Ungheria.

“È un compromesso che stabilisce un equilibrio e dobbiamo assicurarci di rispettarlo”, ha affermato Agnes Pannier-Runacher, ministro francese per la transizione energetica. “Concede agli Stati membri un margine di manovra e di agire sulla base del proprio mix energetico”.

Un accordo è considerato vitale per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e indebolire il ruolo del gas nella fissazione dei prezzi dell’energia elettrica europea, che ha turbato il blocco l’anno scorso dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Comunque l’accordo mette in evidenza come ci siano ancora grandi differenze nelle posizioni fra i vari paesi.

 

La Francia continuerà a sviluppare il proprio nucleare

Il compromesso trovato dalla Spagna, che detiene la presidenza di turno del blocco, ha riportato alle regole del mercato energetico il sostegno statale agli impianti nucleari esistenti utilizzando i cosiddetti contratti per differenza.

La mossa per portare dalla parte della Germania, significa che qualsiasi sussidio fornito dal governo francese alla società statale Electricite de France SA sarebbe soggetto a severi controlli su come vengono distribuiti i ricavi derivanti dall’energia, in modo che i prezzi dell’elettricità in altri Stati membri non siano inferiori.

Però, nello stesso tempo, viene certificata la situazione di vantaggio dellaa Francia nella generazione dell’energia nucleare che comunque Parigi può continuare a sovvenzionare e sviluppare, per poi esportarla engli altri paesi. Tra l’altro resta sempre il fatto che si tratta di energia prodotta senza emissione di CO2, quindi non aiutarla significherebbe sovvenzionare l’energia da carbonio contro quella che non ne emette.

Comunque l’accordo ha regali per tutti, tranne che l’Italia. La Polonia è riuscita a mediare una deroga in modo che le sue centrali a carbone possano ricevere sussidi per fornire energia di riserva durante la transizione fino al 2028.

Kadri Simson, commissario europeo per l’energia, ha affermato che l’istituzione applicherà anche un controllo “rigoroso” sugli aiuti di Stato a tutti i sussidi forniti.

 


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