Attualità
La flotta fantasma: come la Russia pensa di superare le sanzioni occidentali sul petrolio
Secondo notizie raccolte dalla stampa, mentre incombono le sanzioni dell’UE, che vietano l’assicurazione delle petroliere che trasportano petrolio russo a prezzi superiori a quelli fissati dal price cap occidentale, il Cremlino sarà in grado di mantenere il suo petrolio sul mercato grazie all’aiuto di organizzazioni ancora disposte a fare affari con Mosca. Per farlo questa rete di trasportatori ha assemblato una vera e propria “Flotta fantasma” di petroliere pronte a trasportare comunque l’oro nero di Mosca e che ora si trovano ancorate principalmente nei porti russi del Pacifico.
I proprietari di petroliere citati da Bloomberg affermano che i dati recenti relativi alla vendita di navi e grandi petroliere danno credito all’idea che si stia accumulando una flotta di questo tipo, che sarà necessaria anche per mantenere il petrolio russo in circolazione. Anche i prezzi delle petroliere “Vecchiotte” sono saliti vertiginosamente, a indicare che qualcuno le sta comprando per inserirle in questa “Flotta fantasma”
Le sanzioni dell’UE entreranno in vigore il 5 dicembre, mentre gli Stati Uniti si impegnano a limitare i prezzi del petrolio russo. Le sanzioni colpiranno anche i servizi marittimi, gran parte concessi da società europee, come ad esempio i servizi assicurativi e i noli, che sinora erano garantiti da società presenti sul mercato britannico o da società elleniche. Ora questi servizi dovranno ufficialmente cessare ed ecco che entra in funzione la “Flotta Fantasma”.
Queste vecchie navi saranno utilizzate per garantire il trasporto del petrolio russo soprattutto in Oriente e spesso con il trasbordo da petroliera a petroliera, con il trasponder di identificazione spento. Praticamente queste navi si presteranno a un contrabbando su larga scala del petrolio, attività già vista per l’Iran e il Venezuela, e non è un caso che una parte consistente di questa flotta provenga proprio da questi due paesi. Si parla di una settantina di navi già raccolte, più che sufficienti a garantire la consegna dell’abbondante petrolio russo. Soprattutto a Oriente, ma sono pronto a scommettere che qualcosa arriverà anche da noi.
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