La FED ha aumentato i tassi, nonostante i dati economici non brillanti, e andrà avanti..

Niente di nuovo sul fronte occidentale. Nella riunione di febbraio 2023, la Federal Reserve ha alzato di 25 punti percentuali l’intervallo di riferimento per il tasso sui fed funds, portandolo al 4,5%-4,75%, riducendo l’entità dell’aumento per la seconda volta consecutiva, ma spingendo comunque i costi di finanziamento ai massimi dal 2007. La decisione è stata in linea con le aspettative del mercato. I responsabili politici hanno aggiunto che i continui aumenti dell’intervallo di riferimento saranno appropriati per raggiungere un orientamento di politica monetaria sufficientemente restrittivo per riportare l’inflazione al 2%. Durante la regolare conferenza stampa, il presidente Powell ha ribadito che il processo di disinflazione è in fase iniziale e che i tassi di interesse non sono ancora a un livello sufficientemente restrittivo dando quindi un forte segnale sulla prosecuzione della politica monetaria restrittiva. Nel determinare l’entità dei futuri aumenti dei tassi, il Comitato terrà conto dell’inasprimento cumulativo della politica monetaria, dei ritardi con cui la politica monetaria influisce sull’attività economica e sull’inflazione e degli sviluppi economici e finanziari. Ecco il relativo grafico

Quindi la FED non si ferma, nonostante i dati previsionali sull’andamento del settore manifatturariero (PMI) siano bassi, segnando una futura recessione del settore

Inoltre anche i dati sulla creazione dei nuovi posti di lavoro non sono stati entusiasmanti, anzi sono stati al di sotto delle attese. A questo aggiungiamo il calo dei valori immobiliari e l’aumento delle insolvenze nel settore dei prestiti auto per mostrare come l’economia USA stia soffrendo per la stretta monetaria. Però Powell continua a dare segnali da falco. Fino a quando potrà spingersi avanti? Si tratta solo di una posizione di facciata o ha veramente intenzione di creare una crisi finanziaria?