Economia
La Commissione non Considera l’alleggerimento delle norme sulle Emissioni. Vuole la fine del settore Auto
La Commissione non vuole neanche prendere in considerazione la possibilità di rivedere le norme sulla riduzione delle emissioni delle auto, che tanto stanno danneggiando i produttori europei. La Von Der Leyen vuola la chiusura del settore auto. Bene, basta prenderne atto
La Commissione europea non sta prendendo in considerazione alcun alleggerimento delle norme sulle emissioni dei veicoli dell’Unione europea, anche a fronte delle pressioni politiche del più grande gruppo politico del Parlamento europeo.
L’anno scorso gli Stati membri dell’UE hanno approvato un regolamento sulle emissioni in base al quale il blocco porrà fine alle vendite di nuove auto e furgoni che emettono biossido di carbonio nel 2035. Fino ad allora, ci saranno regole intermedie sulla riduzione graduale delle emissioni dei veicoli, la cui prima tappa è prevista per il 2025.
Il Partito Popolare Europeo (PPE), il gruppo più numeroso del Parlamento europeo, ha lanciato una campagna per alleggerire le norme sulle emissioni di anidride carbonica delle autovetture, ha riferito la Reuters all’inizio della settimana, citando una bozza di documento di posizione di cui ha preso visione.
Secondo il rapporto, il PPE intende chiedere alla Commissione europea di rivedere la legislazione nel 2025, prima di quanto previsto, e di concedere alle case automobilistiche europee uno sgravio dall’obiettivo del 2025, che alcune potrebbero mancare.
La Commissione non sta discutendo un indebolimento delle norme sulle emissioni, ha dichiarato giovedì a Reuters Wopke Hoekstra, commissario europeo per il clima, la crescita pulita e l’azzeramento delle emissioni. Hoekstra e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen fanno parte del PPE, ma è evidente che o sono piùà interessati ai Verdi e ai socialisti o tutta la questione era solo un gioco delle parti in cui uno chiedeva, ben sapendo che l’altro avrebbe detto no.
All’inizio dell’anno, l’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha dichiarato che l’industria è sempre più preoccupata di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica previsti per il 2025.
Le case automobilistiche europee riunite nell’ACEA hanno chiesto alle istituzioni dell’UE “di presentare misure urgenti di sostegno prima dell’entrata in vigore dei nuovi obiettivi di CO2 per auto e furgoni nel 2025”.
Le case automobilistiche europee “stanno facendo la nostra parte in questa transizione, ma purtroppo gli altri elementi necessari per questo cambiamento sistemico non sono a posto”, ha dichiarato l’ACEA a settembre.
In ottobre, il gigante tedesco della produzione automobilistica BMW ha avvertito che il divieto di vendita di auto a benzina e diesel da parte dell’UE a partire dal 2035 non è “più realistico” a causa della lentezza delle vendite di veicoli elettrici, in quanto l’industria automobilistica europea subirà una “massiccia contrazione” con tale divieto.
Ora i licenziamenti di massa in Germania e in altri paesi europei seguiranno. La burocrazia europea non può essere femata, neppure di fronte alle decisioni più insensate.
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