Attualità
La Commissione “Mani pulite” francese che fa molta paura alla politica d’Oltralpe
Mentre il Parlamento europeo rimane scosso dall’inchiesta di Bruxelles sulla presunta corruzione di eurodeputati da parte del Qatar, alcuni deputati francesi sono preoccupati per una questione completamente diversa.
Come riportato da France Info venerdì 23 dicembre, il gruppo Rassemblement National, quello che fa capo a Le Pen e Bardella, aveva ottenuto la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulle interferenze politiche straniere da parte dei deputati dell’Assemblea nazionale poco prima che scoppiasse lo scandalo europeo. Tuttavia, questo comitato “mani pulite”, presieduto dal deputato RN della Somme Jean-Philippe Tanguy, preoccupa alcuni deputati che temono che possa diventare un tribunale in un momento di gravi tensioni sociali e di impoverimento legato alle spinte inflazionistiche.
Come ricordano i nostri colleghi, Marine Le Pen e Jean-Philippe Tanguy avevano registrato questo progetto di risoluzione senza sospettare che, di lì a poco, il Parlamento europeo sarebbe stato travolto da uno scandalo di corruzione. All’inizio di dicembre, due giorni prima dell’arresto della deputata greca Eva Kaili, l’Assemblea nazionale ha approvato ufficialmente l’istituzione della commissione d’inchiesta. Il comitato è composto da 30 membri di tutti i partiti politici. L’inizio dei lavori è previsto per il mese prossimo.
Tuttavia, la Conferenza dei Presidenti che ha convalidato la creazione di questa commissione ha dato luogo a dibattiti agitati tra i parlamentari, prosegue la radio. Alcuni ritengono che non avrebbe mai dovuto essere creato e criticano il fatto che l’ambito dell’indagine non sia sufficientemente preciso e sia eccessivamente ampio. Secondo il deputato del gruppo Reinassance, Pieyre-Alexandre Anglade, un’insidia sarebbe quella di portare a una forma di “inquisizione” nel mezzo dell’Assemblea. Da parte sua, il deputato socialista Hervé Saulignac teme che possa andare “in tutte le direzioni” e dare origine ad “abusi”.
Jean-Philippe Tanguy ha parlato di questo argomento venerdì 23 dicembre a France Info. “Il veleno dell’interferenza straniera è molto grave in una democrazia”, ha detto, prima di insistere sulla necessità di “punire” qualsiasi interferenza di questo tipo in Francia. La commissione, concessa nell’ambito dei poteri ispettivi costituzionali delle minoranze parlamentari, era nata soprattutto come risposta alle accuse di posizioni filo russe mosse da Macron al gruppo di Rassemblement National, proprio per fare chiarezza e cancellare queste accuse. Però appare evidente come, in questo momento, molti deputati temano che possa trovare bel altri tipo di influenza, magari proveniente da paesi insospettabili e senza molti scrupoli. Del resto i politici francesi sono stati sempre molto sensibili alle influenze straniere, a partire dai diamanti donati da Bokassa a Giscard D’Estaing alle accuse fatta a Sarkozy di essersi fatto finanziare la campagna elettorale da Gheddafi. Evidentemente ci sono diversi deputati, o gruppi politici, con la coda di paglia, che temono possa saltare fuori qualche borsetta di contante proveniente da un allegro emirato…
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