Economia
La commissione lavora ad una bozza per una profonda revisione del green deal nella PAC

La Commissione proporrà di recidere il legame tra il Green Deal e la Politica Agricola Comune, secondo una prima bozza di regolamento che sta girando a Bruxelles. Rappresenta l’ennesimo chiodo nella bara della legislazione verde che ha dominato la scorsa legislatura. Ma potrebbe essere il colpo più duro finora inferto. E si tratta anche di una vittoria dell’Italia, che da tempo spinge per rivedere quelle che sono considerate delle norme verdi troppo stringenti e che colpiscono eccessivamente un settore già in diffic9oltà come quello agricolo. Si tratterebbe in particolare di una vittoria del ministro dell’agricoltura italiano Francesco Lollobrigida, spesso attaccato strumentalmente per alcune sue gaffe, ma che ha preso particolarmente a cuore le sorti degli agricoltori italiani ed Europei, ponendosi alla testa del ministri che chiedono una profonda revisione del Green deal.
Negli ultimi 25 anni, gli agricoltori hanno dovuto dimostrare di soddisfare i requisiti ecologici per accedere al sostegno dell’UE, un requisito che ha contribuito a giustificare i sussidi stessi. Gli agricoltori hanno sopportato una maggiore burocrazia a livello europeo e nazionale in cambio di un sostegno più ampio.
Ma questo compromesso rappresentava un equilibrio delicato, che si è infranto nel febbraio 2024, quando gli agricoltori si sono presentati a migliaia per protestare contro molte questioni, tra cui la “burocrazia verde”. Il Green deal partorito dalla mente dell’ex commissario Frans Timmermans, sembrava mettere nel suo mirino proprio gli agricoltori, che sono in realtà i primi custodi dell’ambiente, dal momento che dalla terra e dai suoi prodotti ricavano il sostentamento proprio e delle loro famiglie da generazioni.
Le Capitali europee, con in testa Roma, hanno però ribadito, da tempo, che questo processo andava modificato, pena la distruzione di un settore vitale come quello primario, chiedendo la “semplificazione” dei propri compiti amministrativi. Più tardi, lo scorso anno, l’UE ha iniziato a smantellare la condizionalità ambientale nella battaglia contro la “burocrazia verde”. A quanto pare, la campagna per liberare l’agricoltura dalla burocrazia avrà i suoi proficui effetti la prossima settimana.
Ma nonostante il risparmio di tempo e denaro che gli agricoltori attendono con ansia con l’eliminazione delle clausole “money for green”, e alle modifiche alle assurde regole che erano state approvate dalla vecchia maggioranza ( i cui effetti nefasti, solo grazie ad un fiera opposizione da parte dei conservatori europei, guidati dal partito di Meloni e da ID della Lega, si era riuscito in parte a mitigare) potrebbero però essere meno entusiasti della probabile riduzione della PAC. In realtà, le risorse della PAC si stanno riducendo da decenni, diluite dall’allargamento e colpite da ripetuti “congelamenti” in termini nominali. Il bilancio, secondo alcuni, sarà probabilmente ulteriormente eroso nel prossimo QFP, poiché l’Unione rivolgerà la sua attenzione anche a “nuove priorità” costose come la difesa.
Ma su questo punto arriva la rassicurazione di chi della nuova politica agricoltura è il responsabile, il vice presidente esecutivo della Ue Raffaele Fitto ( che secondo alcune fonti interne alla commissione, sarebbe sempre piu ascoltato dalla presidente Von der Leyen, e sarebbe ormai diventato il una sorta di suo alter ego), è sembrato rassicurare gli agricoltori, perché la riforma della Pac, come ha piu volte dichiarato è considerata una delle priorità da parte di questa commissione e ha ribadito altresì che non ci sara nessuna riduzione di fondi ma solo una naturale e salutare semplificazione delle procedure. “L’agricoltura non è solo una questione economica, ma un pilastro strategico per l’Europa – ha scandito La sovranità alimentare non è negoziabile e dobbiamo proteggere i nostri agricoltori da concorrenza sleale e shock globali”. Ha detto di recente ad una evento sul tema.
Fitto ha sottolineato anche come la nuova strategia punta a una maggiore complementarità tra la Pac e altri fondi europei, come la politica di coesione, per massimizzare l’impatto degli investimenti rurali. Un tema che potrebbe aprire il dibattito su una possibile fusione dei fondi agricoli e strutturali nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP). «Stiamo costruendo un’agricoltura più resiliente e attrattiva, ma senza trascurare il nostro ruolo di leader nel mercato globale. L’Europa continuerà a difendere i suoi standard e a garantire reciprocità nei rapporti commerciali
Le premesse per un deciso cambio di approccio, come richiesto dai partiti di centro destra europei, che anche per questo sono stati premiati ampiamente alle ultime elezioni europee, ci sono tutte e il fatto che anche le posizioni dei popolari, il gruppo piu numeroso al parlamento europeo, che la scorsa legislatura si era troppo appiattiti sulla politica ambientalisti di versi e sinistre, siano radicalmente cambiate, è certamente di buon auspicio per il mondo agricolo e tutto l’indotto europeo.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login