Economia
La Ue approva il pagamento della sesta rata del PNRR italiano
Non poteva forse nascere sotto i migliori auspici per Raffaele Fitto, la sua nuova avventura come commissario e vicepresidente esecutivo ( facendo per lui tutti gli scongiuri di rito, anche se ormai la strada appare davvero in discesa). Nella serata di ieri infatti è arrivato da parte della commissione l’ok per il pagamento delle sesta rata del PNRR.
La Commissione europea, infatti, ha formalmente adottato la valutazione positiva sul conseguimento dei trentanove obiettivi connessi al pagamento della sesta rata del PNRR italiano, pari a 8,7 miliardi di euro. Con il pagamento della rata, previsto entro la fine del 2024 al termine del consueto iter procedurale, l’Italia – il primo Stato membro dell’Unione europea a ricevere la valutazione positiva sulla sesta rata – si conferma anche la Nazione che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, che raggiungerà 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del PNRR, pari a 194,4 miliardi
di euro.
Soddisfazione chiaramente da parte del governo per questa notizia, in un momento di tensioni all’interno della maggioranza proprio su questioni finanziarie. legate alla manovra di bilancio 2025. “L’approvazione del pagamento della sesta rata del PNRR – ha dichiarata il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – certifica il primato europeo dell’Italia, a conferma del positivo lavoro del Governo, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea, le amministrazioni titolari degli interventi e gli enti territoriali. Questo risultato, unitamente alla presentazione della richiesta di pagamento della settima rata, prevista nelle prossime settimane, dimostra che l’attuazione del Piano procede nei tempi previsti e nel rispetto di tutti gli obiettivi concordati a livello europeo, unici parametri di valutazione oggettivi dello stato di avanzamento del PNRR”.
Tra i trentanove obiettivi connessi all’approvazione del pagamento della sesta rata, distinti in ventitré milestone e sedici target, figurano investimenti strategici e importanti riforme, fra cui le misure volte alla riduzione dei ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione, l’entrata in vigore della legge quadro dedicata alle persone con disabilità, i provvedimenti normativi in favore degli anziani non
autosufficienti, le azioni per prevenire e contrastare lavoro sommerso, sfruttamento dei lavoratori e altre forme di lavoro irregolare, nonché la definizione di uno standard nazionale per la professione di guida turistica.
Rispetto alle misure attuate con la sesta rata, assume una particolare rilevanza il target relativo alla giustizia amministrativa, dove sono stati conseguiti livelli di smaltimento degli arretrati notevolmente superiori agli obiettivi fissati dal Piano, sia per quanto riguarda il Consiglio di Stato che per i Tribunali Amministrativi Regionali. Nello specifico, per il Consiglio di Stato è stato pressoché azzerato il totale dell’arretrato, pari al 99% dei 24.010 ricorsi pendenti al 31 dicembre 2019, a fronte di un target fissato al 35%. Per i TAR di Milano, Venezia, Roma, Napoli, Salerno, Palermo e Catania, invece, la riduzione dell’arretrato è stata superiore al 95% delle 109.029 cause pendenti al 31 dicembre 2019, rispetto al 25% previsto dal Piano.
Allo stesso tempo, unitamente alle misure adottate per il potenziamento dell’Ufficio per il Processo e per l’efficientamento della giustizia amministrativa, sono stati conseguiti importanti
obiettivi connessi al rafforzamento della dotazione organica dei tribunali penali, civili e amministrativi, obiettivi strategici per il proseguimento dell’azione di modernizzazione e di efficientamento delle istituzioni.
Tra gli altri obiettivi raggiunti con la sesta rata figurano investimenti volti alla realizzazione di nuove infrastrutture per il trasporto del gas (Linea Adriatica), al potenziamento dei collegamenti ferroviari del Mezzogiorno e del centro Italia, ai crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e all’attivazione della misura per la transizione ecologica 5.0, al rinnovo della flotta per il Comando nazionale dei Vigili del Fuoco, alla digitalizzazione dei parchi nazionali, alla cantierizzazione delle opere per nuovi impianti sportivi nelle scuole.
Le misure principali nella richiesta di pagamento includono anche la riforma per combattere il lavoro sommerso. “L’Italia ha continuato gli sforzi per prevenire e contrastare il lavoro sommerso. Più specificamente- si legge nella nota della commissione- ha rafforzato le ispezioni e le sanzioni, introdotto incentivi finanziari mirati per promuovere il lavoro dichiarato, condotto una campagna informativa nazionale, migliorato la raccolta di dati granulari sul lavoro sommerso, formato gli operatori dei centri per l’impiego e implementato azioni per contrastare lo sfruttamento del lavoro in agricoltura”.
È compreso nella rata anche l’investimento nella linea adriatica (RepowerEU): sono stati assegnati i contratti per la costruzione di componenti chiave del gasdotto adriatico, ovvero la stazione di compressione di Sulmona e il gasdotto che collega i nodi di Sestino e Minerbio. Questo investimento REPowerEU (del valore di 375 milioni di euro) migliorerà la sicurezza dell’approvvigionamento di gas dell’Italia e dell’Europa, sostenendo gli sforzi per diversificare le fonti energetiche e ridurre la dipendenza dal gas russo.
Grande soddisfazione oltre che da parte del governo anche degli eurodeputati dell’Ecr, che a Strasburgo sono pronti a votare la nuova commissione Von der Leyen, con Raffaele Fitto alla vicepresidenza esecutiva, che non potrà che essere soddisfatto di questa ennesima buona notizia ( con buona pace dei gufi che da settimane per screditarlo lo accusano di avere gestito male il PNRR).
“Il via libera da parte della Commissione europea al pagamento della sesta rata del PNRR per l’Italia conferma l’ottimo lavoro svolto dal governo e dal ministro Raffaele Fitto nella gestione dei fondi PNRR. Una rata pari a 8,7 miliardi di euro, spesi in settori strategici come infrastrutture, digitalizzazione e giustizia. Una ulteriore prova di quella competenza ed efficacia che Raffaele Fitto potrà apportare anche nel suo ruolo di vice presidente e Commissario europeo alla coesione e al PNRR”. Hanno detto in una nota, Nicola Procaccini, Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, e il capo delegazione di Fdi a Bruxelles, Carlo Fidanza.
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