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Economia

La Cina sta valutando le proposte di negoziato degli USA sui dazi

La Cina ha affermato, esplicitamente, che sta valutando l’offerta di trattative degli USA. Un passo avanti preparato da contatti informali fra le parti. Dazi completi e totali non convengono a nessuno

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La Cina ha dichiarato che sta valutando le proposte degli Stati Uniti per avviare i negoziati sulle tariffe doganali del presidente americano Donald Trump.

Gli Stati Uniti hanno “recentemente, attraverso i canali pertinenti, trasmesso attivamente messaggi alla Cina, esprimendo il desiderio di impegnarsi in colloqui”, ha dichiarato venerdì il Ministero del Commercio cinese in un comunicato.
“La Cina sta attualmente valutando la questione”.

Le osservazioni di Pechino arrivano dopo che i media statali cinesi avevano riferito all’inizio della settimana che l’amministrazione Trump aveva “raggiunto in modo proattivo” attraverso molteplici canali.

La guerra commerciale di Trump con la Cina ha portato a un embargo commerciale reciproco de facto tra le due maggiori economie del mondo.

Le imprese e gli investitori attendono con ansia i segnali di un allentamento delle tariffe doganali sulle merci di Washington e Pechino, nel timore che una situazione di stallo prolungata possa causare gravi danni all’economia globale.

Il mese scorso il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato le previsioni di crescita globale per il 2025 al 2,8%, dal 3,3% di gennaio, mentre JPMorgan Chase ha stimato al 60% la probabilità di una recessione degli Stati Uniti quest’anno.

San Pedro, United States – ports of Long Beach and Los Angeles, California;

Christopher Beddor, vice direttore della ricerca sulla Cina presso la Gavekal Dragonomics, una società di servizi finanziari di Pechino, ha affermato che la Cina sembra essere sincera nell’essere aperta ai colloqui a condizione che gli Stati Uniti siano seri.

“Anche in questo caso, hanno molti strumenti: I dazi sono già in vigore, ma hanno anche controlli sulle esportazioni e possono avviare ulteriori indagini sulle aziende statunitensi”, ha dichiarato Beddor ad Al Jazeera.

“L’elenco continua. Soprattutto, sono pronti a stimolare per attenuare i danni alla crescita economica. Ma i politici capiscono anche chiaramente che sarebbe molto meglio se non dovessero usare questi strumenti perché c’è stata una de-escalation”.

In realtà si è già parlato di colloqui sottobanco,fra le parti, nei giorni scorsi. Dazi completi e totali sono dannosi per entrambi, tanto che Pechino già esentato alcune importazioni dagli USA, e lo stesso hanno fatto gli Stati Uniti. Nello stesso tempo ci sono punti irrinunciabili per l’amministrazione a stelle e strisce, a partire dall’esportazione dei precursori per la produzione delle droghe chimiche, che devastano gli USA, alla generale necessità di riallineare la bilancia commerciale fra i due paesi.

Se Pechino accetterà questi due punti irrinunciabili probabilmente si arriverà a una forma  di accordo fra le due parti, che comunque conterrà qualche forma di limitazione dell’export di Pechino verso gli USA. Su questo c’è poco di cui dubitare.

La notizia ha avuto effetti positivi sui mercati finanziari e delle materie prime. Oggi le borse stanno segnado guadagni interessanti.


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