Economia
La Cina porta a fondo Gucci e Kering, in crisi profonda su quel mercato. Si salva Bottega Veneta
Gucci e altri marki del sullo, come LVHM, vanno a fondo sul mercato cinese, e questo riduce fortemente l’utile operativo, ma anche le quotazioni di borsa. La cura non sarà semplice
I problemi del proprietario di Gucci, Kering SA nella Cina continentale si aggravano di mese in mese. Dopo aver lanciato un profit warning all’inizio dell’anno, la società prevede ora che i suoi profitti annuali toccheranno il livello più basso dal 2016, a causa della debolezza della domanda proveniente dalla seconda economia mondiale. Le azioni sono crollate di oltre il 40% quest’anno, segnando il più forte calo annuale dalla crisi finanziaria del 2008.
Nel terzo trimestre Kering ha registrato un fatturato di 3,79 miliardi di euro (4,09 miliardi di dollari), in calo del 15% rispetto all’anno precedente e al di sotto delle stime medie rilevate da Bloomberg di 3,96 miliardi di euro. Su base comparabile, i ricavi sono scesi del 16%, molto peggio delle stime del -10,9%.
Ecco un’istantanea degli utili del terzo trimestre (Bloomberg):
Ricavi su base comparabile -16%, stima -10,9%
- Ricavi di Gucci su base comparabile -25%, stima -20,7%.
- Ricavi Yves Saint Laurent su base comparabile -12%, stima -9,94%
- Bottega Veneta: ricavi su base comparabile +5%, stima +4,1%.
- Ricavi delle Altre Case su base comparabile -14%, stima -3,74%
- Ricavi di Eyewear & Corporate su base comparabile +7%, stima +6,13%.
Ricavi 3,79 miliardi di euro, -15% a/a, stima 3,96 miliardi di euro
- Ricavi Gucci 1,64 miliardi di euro, -26% a/a, stima 1,75 miliardi di euro
- Yves Saint Laurent: ricavi per 670 milioni di euro, -13% su base annua, stima 688,1 milioni di euro
- Bottega Veneta ricavi EU397 milioni, +4,2% a/a, stima EU391,1 milioni
- Ricavi delle Altre Case 686 milioni di euro, -15% a/a, stima 774,5 milioni di euro
- Ricavi di occhiali e corporate 440 milioni di euro, +32% su base annua, stima 395,4 milioni di euro.
Kering ha incolpato le “grandi incertezze” che pesano sui consumatori nei suoi principali mercati di vendita al dettaglio in tutto il mondo per la relazione del terzo trimestre e prevede che l ‘utile operativo ricorrente per l’anno scenda a circa 2,5 miliardi di euro, ovvero il livello più basso dal 2016.
“Irisultati mostrano quanto sia diventato difficile per Kering resettare il suo marchio di punta in un contesto di rallentamento della domanda di beni di fascia alta, in particolare in Cina”, ha osservato Bloomberg.
Una settimana fa, la più grande azienda di beni di lusso al mondo, LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, comunemente nota come LVMH, ha inaspettatamente riportato un calo delle vendite nel terzo trimestre, principalmente a causa del rallentamento della domanda cinese di beni di lusso.
Torniamo a Kering, le cui azioni a Parigi sono scese del 42% su base annua. Se queste perdite dovessero confermarsi, si tratterebbe del peggior calo annuale dalla crisi finanziaria del 2008. Un disastro per un lusso che si era basato troppo sulla Cina, senza radici profonde , e ora viene spazzato via.
Oltre al lusso, l’industria automobilistica occidentale è schiacciata dal rallentamento della Cina. Anche se Pechino ha sfoderato il bazooka degli stimoli monetari, il rallentamento non sembra destinato a finire presto.
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