Analisi e studi
La Cina abbatte i tassi a lungo termine, nella speranza di rilanciare il settore immobiliare
La Banca Centrale cinese abbatte i tassi a lungo termine ai minimi storici nel tentativo di rilanciare il mercato immobiliare. Ci riuscirà?
Tempo di stimoli a Pechino: la People’s Bank of China (PBoC) ha tagliato il tasso di riferimento per i mutui, il tasso prime a 5 anni, di 25bps al 3,95% nel fixing di febbraio, superando le previsioni del mercato che prevedevano una riduzione di 15bps.
Si è trattato del primo taglio del tasso da giugno 2023 e del più consistente da quando è stato introdotto nel 2019, in quanto il consiglio ha intensificato gli sforzi per stimolare la domanda di credito e invertire la tendenza al ribasso del settore immobiliare. Nel frattempo, il tasso a 1 anno è stato mantenuto al 3,45%, sfidando il consenso che prevedeva un calo di 15 pb.
Entrambi i tassi di riferimento sono ai minimi storici. Ecco il grafico del tasso a lungo termine:
La mossa di martedì è arrivata dopo che la PBoC ha mantenuto invariati i tassi di prestito a medio termine durante il fine settimana, tra le indicazioni che il consiglio aveva bisogno di tempo per valutare l’impatto delle recenti misure di sostegno all’economia e salvaguardare lo yuan.
All’inizio del mese, la banca centrale ha immesso 1.000 miliardi di CNY di liquidità nel sistema bancario riducendo di 50 pb il RRR per le banche commerciali e riducendo i tassi di interesse sui fondi di ri-finanziamento per promuovere i prestiti all’agricoltura e alle piccole imprese.
Quindi la Cina spa spingendo pensantemente sullo stimolo monetaria e , francamente, capiamo il perché dato che il settore immobiliare, che occupa 1/3 degli investimenti delle famiglie cinesi, è negativo ormai da diversi mesi su base mensile:
Sono sei mesi che, ormai, i valori immobiliari calano. Il ribasso dei tassi a lungo termine cerca di rilanciare il mercato immobilare portando ad un rilancio e invertendo questa tendenza.
La PBOC può implementare questa spinta perché, essenzialmente, ci sono meno timori di fiammate inflazionistiche, ma, nonostante questo, non è sicuro che questa mossa funzioni: ci sono troppi probleemi di carattere strutturale e demografico per poter avere un nuovo boom, o una crescita significativa, nell’immobiliare. Prima bisogna per lo meno vendere le case vuote e già costruite.
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