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La bolla del denaro facile predispone un crash dei bond rischiosi, eccezionalmente diffusi. Parola di FMI

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Cari amici,

la crescita degli attivi della banche centrali più che le aziende di produzione, l’econimia reale, ha aiutato la crescita di una bolla relativa a bond ad altro rischio ed alto rendimento, talmente forte che, da un lato, se ne è limitato artificialmente il rendimento, dall’altra, secondo perfino il FMI, si sono create le condizioni per una bolla del credito molto pericolosa.

Prima di tutto confrontiamo lo spread di rendimento fra i titoli industriali USA Investment Grade e quelli invece High Yeld, cioè i cosiddetti Junk Bond:

Si è prodotto lo strano caso per cui i titoli ad alto rischio, di carattere spesso finanziario, hanno uno spread di rendimento inferiore rispetto a quelli Investment Grade, di carattere industriale. Quindi l’economia reale, produttiva, è considerata più rischiosa rispetto a quella di carta della finanza.

Il problema, come fa notare il FMI, che un boom basato sui titoli ad alto rischio, con i junk bond, quando divente bust , cioè crisi, viene a portare degli effetti pesanti anche per l’economia reale negli anni successivi. Se volessimo dimenticare il caso evidente del 2007-08, c’è anche quest’immagine che ci indica l’andamento del PIL negli anni successivi l’esplosione di una bolla creditizia.

Purtroppo l’uscita dall’ultima crisi ha proprio provocato un boom nella quantità di titoli ad alto rendimento ed alto rischio posti sul mercato.

Ora l’abbondanza di titoli High Yeld unita alla fine delle politiche di QE verrà ad innescare una bella bomba di carattere finanziario, una sorta di 2007 a livello nucleare.  Aver risolto, se così si può dire, le crisi del credito privato e del debito pubblico inondando di denaro inutile la finanza, e non l’economia reale o i consumatori, non ha fatto che porre le basi per una bolla ancora più grande. Ormai lo riconoscono un po’ tutti, tranne la BCE e, in parte, la FED. Buon divertimento.

 

 


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