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Analisi e studi

La BoJ tiene i tassi invariati, ma riduce le aspettative inflazionistiche. Lo Yen si rafforza

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Banconote giapponesi

Novità dal Giappone. La Bank of Japan (BoJ) ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento a breve termine a -0,1% e il rendimento dei titoli decennali a circa lo 0% durante la riunione di gennaio con voto unanime, come previsto.

La banca centrale ha inoltre mantenuto una banda superiore dell’1,0% per il rendimento dei titoli di stato a lungo termine, la cosiddetta “Banda larga” che le ha permesso di intervenire di meno facendo leggermente salire i rendimenti dei titoli di stato.

Nel frattempo, in un rapporto trimestrale sulle prospettive, la BoJ ha ridotto le letture dell’IPC per l’anno 2024 al 2,4% rispetto alle proiezioni di ottobre del 2,8%, riflettendo il recente calo dei prezzi del petrolio.

Per il 2025, il consiglio ha dichiarato di aspettarsi che l’inflazione di base raggiunga l’1,8%, leggermente più alta rispetto alle precedenti stime dell’1,7%. Per quanto riguarda la crescita economica, i responsabili politici hanno tagliato le previsioni di crescita del PIL per il 2023 all’1,8% dal 2,0% delle precedenti proiezioni. Per l’anno 2024, la banca ha rivisto al rialzo le sue previsioni sul PIL all’1,2% dall’1,0%, sostenuta dalla domanda repressa.

Il governatore Kazuo Ueda ha recentemente dichiarato di non vedere alcuna necessità immediata di modificare la posizione espansiva della BoJ. Nel frattempo, un forte terremoto all’inizio dell’anno rende più difficile per il consiglio di amministrazione porre fine ai tassi di interesse negativi.

Lo yen giapponese si è apprezzato oltre 148 per dollaro, rimbalzando dai minimi di quasi due mesi grazie alle ultime dichiarazioni del governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda. La Banca pensa di poter raggiungere l’obiettivo del 2% dell’inflazione senza nessun bisogno di politiche restrittive, come possiamo vedere

Il Giappone sta riconducendo l’inflazione verso il limite del 2% senza grossi cambiamenti nella politica monetaria: la BoJ si è limitata a lasciar aumentare un po’ di più il rendimento dei propri titoli di stato prima di intervenire. Una situazione completamente diversa rispetto alla BCE, in cui l’inflazione è un’ossessione, ma i risultati nel suo contenimento sono molto inferiori. Evidentemente le tecniche utilizzare in Europa non sono efficaci come quelle di Tokio.

 

 


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