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La BCE spinge a rendere il «Recovery Fund» permanente. Chi ci guadagna e chi ci perde. Vedrete la reazione di Olanda e Germania

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BCE TLTRO III

BCE TLTRO III

Secondo quanto riportato dal Financial Times la BCE invita la Commissione a rendere il Recovery Fund un elemento di intervento permanente non temporaneo come concordato fra Commissione e Consiglio. La unicità e temporaneità del Recovery Fund è anche collegata alla necessità di superare l’opposizione dei paesi “Austeri”, Austria ed Olande in Testa, che non possono accettare un fondo permanente, simbolo di una mutualizzazione indesiderata del debito. Al contrario la BCE preferirebbe che questa situazione divenisse permanente anche per fornire un titolo a rischio zero alternativo al Bund, che ora è l’unico Benchmark a livello europeo. Questo dovrebbe far suonare molti , moltissimi, allarmi in Italia anche in previsione della riforma del MES che prevede il “Peso” del rischio dei titoli dei singoli stati con un limite al loro acquisto. La presenza di un secondo titolo a rischio zero sembra proprio studiata per invitare le banche a scaricare i titoli dei paesi periferici per poi dedicarsi completamente a quelli dei paesi centrali.

Comunque per la BCE una crescita forzata con il Recovery Fund sembra essere l’unica soluzione per la crescita del debito, come ha affermato il membro del Board Fabio Panetta  “i consistenti finanziamenti forniti a livello europeo rappresentano un’opportunità unica per affrontare le preoccupazioni di competitività e sostenibilità a lungo termine”.  “La crescita sarà l’unica soluzione all’accumulo di debito pubblico e privato”. Siamo però sicuri che contributi e fondi fortemente condizionati a politiche il cui ritorno in termini di efficienza e produttività è dubbio essere la vera risposta alla necessità di una forte crescita?

Comunque la BCE si è anche spinta un po’ più in la’ indicando quali saranno i paesi che si avvantaggeranno di più o di meno dal Recovery Fund:

Da un lato l’Italia non è neppure il maggior beneficiario: saranno Croati Bulgari, Greci, Portoghesi e Spagnoli ad averne maggiori vantaggi. Dall’altro vedremo se Olanda, Germania, Austria e Danimarca saranno disponibili a fare dei sacrifici per veramente accettare questa forma di Recovery Fund, o se i parlamenti nazionali non interverranno con dei freni.  Ad esempio quello dell’Aia sembra piuttosto freddo verso la misura, come lo è apparso il primo ministro austriaco Kurz.


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