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Analisi e studi

La BCE ritocca i tassi ,a non ritiene che i salari calino abbastanza per una politica espansiva

La BCE annuncia un calo dei tassi d’interesse dello0 0,25%, quindi con una riduzione complessiva nel 2024 dello 0,75%. Poco, e , soprattutto, non cambia la posizione monetaria restrittiva

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La signora Lagarde, con lasso estremamente lento, abbassa i tassi d’interesse in Area Euro: come previsto, la BCE ha abbassato i suoi tre tassi di interesse di riferimento di 25 punti base nell’ottobre 2024, dopo le mosse analoghe di settembre e giugno.

I tassi sui depositi, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ora rispettivamente del 3,25%, 3,40% e 3,65%. Questa decisione deriva da una valutazione aggiornata dell’inflazione, che mostra un buon andamento della disinflazione. Ecco il grafico relativo alle operazioni di rifinanziamento:

A settembre l’inflazione nell’Eurozona è scesa al di sotto dell’obiettivo della BCE del 2% per la prima volta in più di tre anni. Le aspettative di lungo termine per l’inflazione si dovrebbero stabilizzare sul 2%, l’obiettivo della BCE.

La signora Lagarde si è un po’ lamentata perché la crescita degli stipendi è rimasta elevata. In realtà non è che gli stipendi stiano veramente crescendo, semplicmente, con ritardo, stanno adattandosi allo shock inflazionistico del 2022, Però questa mancadta riduzione delle paghe viene a significare che la posizione finanziaria della UE resta restrittiva, quindi nessun allargamento del credito. 

nel frattempo ha dovuto però riconoscere che l’attività economica nella UE sta languendo e che anche l’export sia in forte calo, segno di un’economia che non è più competitiva. L’iper legificazione gli obiettivi green si fanno sentire, ma questo non sembra interessare nessuno, se non i dipendenti delle aziende che chiudono. Comunque il calo dell’export è evidente:

La BCE rimane impegnata a mantenere tassi restrittivi per garantire che l’inflazione raggiunga l’obiettivo di medio termine, utilizzando un approccio flessibile e basato sui dati, senza impegnarsi in un percorso di tassi specifico.

Insomma si ribassano i tassi, ma non si capisce ancora che l’inflazione non è importante come la crescita. Non possono capirlo, non è nel loro mandato, e così i tassi reali restano drammaticamente positivi, riducendo la crescita e rendendo il debito privato sempre più pesante.


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