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LA BCE BOCCIA LA PROPOSTA DI NAZIONALIZZARE BANCA D’ITALIA ED ORO? TUTTE PALLE, BASTA LEGGERE LA RISPOSTA..

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Deve essere partita una velina rossa, o rosso azzurra, per far scrivere ai soliti pessimo giornalisti, superficiali e di parte, che la Banca Centrale avrebbe bocciato i due disegni di legge, il primo Meloni ed il secondo Borghi, riguardanti la proprietà pubblica di Banca d’Italia e la  proprietà dell’oro a lei affidata.

La prima proposta, per  riassumere rapidamente, prevede che il capitale di Banca d’Italia venga ceduto forzosamente dalle Banche al MEF per 1000 lire, 51 centesimi e rotti, e prevede anche nuove norme per la nomina del Consiglio Superiore della banca. La seconda norma mette in chiaro che le riserve auree sono dello Stato, depositate presso la Banca d’Italia che le gestisce, e cedibili solo ad altre organizzazioni pubblica.

La BCE ha analizzato piuttosto in profondità il testo, trovando alcuni punti da chiarire anche nell’ottica di una complessa legislazione che si è sovrapposta nel tempo, ma non ha assolutamente bocciato nulla, anzi ha chiarito che:

  • proprietà pubblica e privata della Banca Centrale Nazionale per lei pari sono;
  • che comunque gli organi la cui nomina passerebbe al MEF non sono organi che influenzino l’indipendenza dell’istituto

La BCE lo dice piuttosto chiaramente: le modifiche non influiscono sulla funzione della Banca d’Italia all’interno della SEBC, quindi non sono rilevanti per l’indipendenza nello svolgimento del mandato all’interno del sistema della Banca centrale europea. Quindi non viene toccata l’indipendenza e, alla fine, la cosa non riguarda la Banca Centrale. Che avranno letto questi signori che parlano di “Bocciatura”? Probabilmente una velina del PD…..

Certo la BCE, giustamente, mette in luce alcuni punti da chiarire, soprattutto relativamente al buco che si viene a creare nei bilanci bancari a seguito dell’azzeramento della valutazione delle quote di BI, ma questo è un tema che può essere corretto in sede legislativa, come anche le altre  incertezze che emergono dalla lettura approfondita della norma. Non una bocciatura, ma un invito ad integrare e chiarire.

Più complessa invece la posizione per quanto riguarda la normativa relativa all’oro, anche in questo caso il parere della BCE non si spinge ad una bocciatura netta, ma a ribadire come l’oro possa essere mosso sono con nulla osta della BCE, in quanto base del valore delle riserve di  garanzia del sistema valutario europeo. Di per se questo non è un problema, anzi, in quanto non c’è intenzione di vendere alcunché sarebbe un semplice caso teorico, per quanto teorico fino a quando si fa parte di un sistema monetario comune. Anche in quest’ottica la cancellazione della definizione di “a titolo di deposito” viene ad essere un po’ complessa, nella volontà chiarificatrice dell’iniziativa Borghi.  Quindi, volendo tener conto dei pareri della BCE, che comunque solo pareri sono, ci sarà da fare un’opera  di rielaborazione un po’ maggiore, anche se l’applicazione della proposta Meloni con la  definizione di BankItalia come proprietà incedibile del MEF viene in buona parte a superare anche la seconda legge: l’oro è di proprietà del popolo italiano per via indiretta, con la proprietà di BI, o diretta, per dichiarazione diretta dello stesso.

Rimane da capire da quale velina abbiano tratto l’affermazione che “La BCE Boccia l’Italia”…..

 

 

 

 

 

 


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