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Italia: record storico nei prezzi alla produzione. Si va verso la deindustrializzazione

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I veri problemi da affrontare iniziano a presentarsi: i prezzi alla produzione industriale in Italia sono aumentati del 40,1% su base annua nell’agosto del 2022, il massimo storico, dopo il 36,9% del mese precedente. I costi hanno accelerato sul mercato interno (50,5% contro il 45,9% di luglio) ma hanno rallentato sul mercato estero (12,5% contro 12,8%), dove è più complicato aumentare i margini. Gli aumenti più consistenti sono stati registrati per i costi dell’energia (126,8%), dei beni intermedi (17,8%), dei beni di consumo (9,5%) e dei beni strumentali (9,1%). Su base mensile, i prezzi alla produzione sono aumentati del 2,8%, in calo rispetto al balzo del 5% registrato a luglio.

ecco un grafico a breve:

Ed uno con orizzonte venticinquennale, che mostra l’eccezionalità della situazione attuale

Dopo anni di deflazione forzata ora non riusciamo a contenere l’inflazione energetica. Con questi livelli le nostre produzioni non sono più competitive con l’estero e alla fine assisteremo ad un colossale processo di spiazzamento competitivo, cioè a deindustrializzazione rapida e dolorosa con corollario di delocalizzazioni extra UE, se va bene , e di fallimenti, se va male.

Questi sono i veri problemi che si troverà ad affrontare il futuro governo, e per il quale deve trovarsi pronto come persone, ma anche come idee. Perché la soluzione del problema energetico non sarà sicuramente semplice, e, forse, ci sarà bisogno di sconvolgere qualche regola consolidata.

 

 

 


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