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Italia: nonostante il Covid-19, contributore netto alla UE anche nel 2020

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L’Italia anche nel 2020 continua a essere un abbondante contributore netto della UE, pure nel 2020, il tutto nonostante l’Italia sia stata abbondantemente colpita nel PIL con un calo del 8,6%, ben oltre la media europea del 6,6%,

Purtroppo questo non è sufficiente per avere una riduzione dei versamenti all’Unione oppure per ottenere un centesimo in più dall’Unione stessa: secondo i dati ufficiali in merito della Ragioneria dello Stato nel corso del 2020, l’Italia a fronte di versamenti al bilancio generale dell’Unione Europea per un importo complessivo pari a 17.871 milioni, ha ricevuto contributi per un totale di circa 11.084 milioni. Nel corso del 2020, l’Italia ha, quindi, registrato un saldo netto negativo di circa 6.787,4 milioni. Questo è in linea con il trend partito nel 2008 , peggiorativo rispetto al periodo precedente (anni 2000-2007) in cui invece la posizione netta dell’Italia si assestava, in
media, intorno ai 3.200 milioni.  Ecco un grafico in  materia:

Eppure abbiamo avuto un calo del PIL impressionante, come abbiamo vissto. Eppure, in teoria, abbiamo ricevuto degli importanti aiuti finanziari dalla UE, che, evidentemente, così importanti non erano. Eppure abbiamo aderito a NGEU di cui però, nel 202, non ci è giunto un centesimo e di cui arriveranno pochi miliardi a fondo perduto nel corso del 2021.

In realtà l’Unione ci è molto vicina, quando dobbiamo pagare, e quindi continuiamo a essere dei grossi contributori netti, indipendentemente dalla nostra situazione economica, dalla crisi, dalla disoccupazione e dalla situazione demografica. Tutto si deve sacrificare, per la UE.

 


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