Italia benino, non bene: la Bilancia Commerciale indica un surplus in crescita.

Le cose per l’Italia non vanno bene, ma neanche malissimo, almeno per quanto riguarda la Bilancia Commerciale.

L’avanzo commerciale dell’Italia è salito a 5,153 miliardi di euro nell’ottobre 2024, rispetto ai 4,732 miliardi di euro dello stesso mese dell’anno scorso, superando in modo significativo i 3,22 miliardi di euro previsti.

Si tratta del maggiore avanzo commerciale degli ultimi tre mesi, in quanto le esportazioni sono cresciute più rapidamente delle importazioni. Su base annua, le esportazioni sono aumentate dell’1,6%, con un aumento delle vendite verso i Paesi dell’UE (+3,7%) e un calo verso i Paesi terzi (-0,7%).

La Turchia ha registrato la crescita più significativa delle esportazioni (+33,5%), seguita dal Regno Unito (+10,8%) e dal Belgio (+10,3%). Tra i prodotti, sono aumentate le spedizioni di articoli sportivi (+35,8%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,5%) e prodotti farmaceutici e chimici (+11,5%).

Nel frattempo, le importazioni sono aumentate dello 0,4%, in quanto il calo degli acquisti dai Paesi extra-UE (-4%) ha quasi compensato l’aumento degli arrivi dai Paesi UE (+3,9%). Questo dato è importante perché indica che comunque c’è un minimo di vitalità del consumo interno. L’aumento di suplus non è collegato ad un calo dell’import, fatto che sarebbe stato un segnale pessimo, di contrazione dei consumi interni. Una speranza ecoonomica c’è, ma è solo tale, una speranza.

Considerando il periodo gennaio-ottobre, l’avanzo commerciale è salito a 45 miliardi di euro dai 24,6 miliardi di euro del corrispondente periodo dell’anno precedente.

Ecco il relativo grafico:

Se guardiamo il saldo su una prospettiva più lunga, ad esempio sui 10 anni, vediamo che il dato attuale non è sicuramente il migliore, ma neppure il peggiore, registrato.

Poteva andare peggio? Si poteva andare peggio, come per la Germania, che vede un calo del surplus legato a contrazione del commercio internazionale. Potrebbe però andare anche meglio, con un’indicazione dei consumi interni più viva e un surplus uguale, ma creato da un incremento complessivo degli scambi. Purtroppo non è così e non sappiamo se lo potrà essere in futuro.