Attualità
Israele: timori per l’influeza aviaria e la carenza di uova…
Un problema serio di salute, ma animale, sta colpendo Israele. Il Jerusalem Post ha riportato questa settimana che altri tre focolai d’influenza aviaria sono stati scoperti nei pollai a Ein HaHoresh nella valle di Hefer, nel moshav Ram-On a Gilboa e a Givat Yoav nelle alture del Golan.
Queste aree sono state isolate e le autorità stanno monitorando attivamente ulteriori aziende agricole nell’area.
In risposta alle preoccupazioni che questi focolai provocano per le forniture alimentari al paese, il ministro dell’Agricoltura Oded Forer ha annunciato che 100 milioni di uova sono state ordinate e consegnate a Israele per sostenere le forniture. questo perché le uova da galline infette dovranno essere distrutte e pure circa 600 mila fattrici dovranno essere soppresse nel tentativo di contenere la diffusione del virus. Il tutto compensato e diretto dal governo di Gerusalemme.
Ci sono però timori che vanno al di là della frittata: il ministro israeliano per la protezione ambientale Tamar Zandberg sta pianificando di annullare la stagione di caccia israeliana per cercare di impedire che l’epidemia in corso di influenza aviaria si possa trasmettere all’uomo attraverso la cosiddetta “trasmissione zoonotica”, cioè il contagio da animale a uomo, come è avvenuto con il covid.
“L’elevata mortalità di gru e altri uccelli trovati infetti dalla malattia indica un’epidemia grave e anormale e dobbiamo agire immediatamente per ridurre al minimo il contatto tra uccelli selvatici e umani”.
L’epidemia di influenza aviaria H5N1 ha innescato lo stato di emergenza in Israele dopo che sono stati rilevati più casi. Il 25 dicembre, la scoperta del virus nei pollai vicino a Margaliot ha portato all’uccisione di 320.000 galline dopo che 244.000 galline erano state uccise in un focolaio separato all’inizio di quella settimana.
I timori di una possibile trasmissione zoonotica che coinvolga i cacciatori hanno già portato il ministero dell’agricoltura israeliano a ordinare agli agricoltori di seguire le direttive e garantire che i loro uccelli siano separati dagli uccelli selvatici per evitare di infettare gli uccelli selvatici e quindi, per estensione, tutti i cacciatori che incontrano gli uccelli selvatici. La stagione di caccia israeliana dura tipicamente da settembre a gennaio, quindi i cacciatori perderebbero solo circa un quarto della stagione. Nello stesso tempo però bisognerebbe valutare la diffusione del contagio anche nei paesi confinanti, Libano , Siria e Giordania in testa.
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