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Israele inizia a estrarre il gas dall’area contesa con il Libano

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Energean ha iniziato a effettuare test sui tubi del giacimento di gas offshore di Karish, nel Mediterraneo orientale e in Israele, che rivendica la proprietà del giacimento, sebbene il vicino Libano lo contesti.

Secondo Israele, Karish si trova nelle sue acque territoriali. Secondo il Libano, invece, rientra in un triangolo di acque contese perché le due parti non riescono a mettersi d’accordo su dove passi esattamente il confine. Ecco un’immagine per spiegare la situazione

Come ha scritto la Reuters in un articolo dell’inizio dell’anno, “Israele sostiene che il confine corre più a nord di quanto il Libano accetti, mentre il Libano sostiene che corre più a sud di quanto Israele accetti, lasciando un triangolo di acque contese”.

Mentre la disputa si trascina, Energean, che si è aggiudicata i diritti di sfruttamento di Karish, ha dichiarato che “in seguito all’approvazione ricevuta dal Ministero dell’Energia israeliano per l’avvio di alcune procedure di test, è iniziato il flusso di gas dalla terraferma alla FPSO”, ha riportato The National.

L’azienda ha aggiunto che i test dureranno alcune settimane e che l’impresa si avvicinerà alla produzione su larga scala del giacimento. Secondo Energean, Karish ha riserve stimate a 1,41 trilioni di piedi cubi. La decisione finale di investire nello sviluppo del giacimento è stata presa nel 2018.

Quando all’inizio di quest’anno la compagnia britannica è arrivata in Israele per prepararsi a trivellare a Karish, il Libano ha avvertito che ci sarebbe stata una reazione. Israele, a sua volta, ha avvertito Beirut che se avesse attaccato il giacimento sarebbe stato interpretato come un attacco allo Stato di Israele e ci sarebbe stata una rappresaglia.

La tensione rimane alta anche se gli Stati Uniti si sono offerti di mediare i colloqui per la risoluzione della controversia. I colloqui sono in corso.

Nel frattempo, Israele ha l’ambizione di diventare un importante fornitore di gas nel Mediterraneo orientale, aumentando la sua produzione a 40 miliardi di metri cubi nei prossimi anni. All’inizio di quest’anno, Israele ha avuto colloqui con l’Unione Europea per possibili future forniture di GNL, la cui liquefazione dovrebbe avvenire in Egitto.

 


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