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Israele dichiara ufficialmente lo stato di guerra. I nostri soldati in Libano rischiano di restare in trappola

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Oggi la leadership politico-militare di Israele ha approvato ufficialmente l’uso della clausola speciale “40 Aleph”. Lo hanno riferito i media israeliani. Secondo loro, l’introduzione di tale clausola equivale a una dichiarazione ufficiale di guerra.

In precedenza, la clausola “40 aleph” era stata introdotta esattamente 50 anni fa, durante la guerra dello Yom Kippur del 1973. Il comando delle Forze di Difesa Israeliane ha già avvertito i cittadini del Paese che “tempi difficili” attendono lo Stato. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha detto che la guerra sarà “lunga e difficile”.

A quanto pare, la leadership e le forze armate del Paese si stanno preparando a condurre un’operazione militare di terra nella Striscia di Gaza. Si attende l’ordine di invasione nelle prossime dodici ore e l’obiettivo dichiarato è quello di porre fine all’esistenza dell’enclave autonoma. Quindi ci sarebbe da attendersi un’occupazione, ma Gaza ha due milioni di abitanti, Israele ne ha quasi dieci, per cui non si tratta di una passeggiata militare, nonostante la preparazione dell’esercito israeliano.

Il numero di vittime israeliane è salito a 600, molte vengono trovate man mano che vengono liberati gli insediamenti, per cui c’è da attendersi che l’esercito non ci andrà con la mano leggere. La questione sta evolvendo rapidamente, e non in senso positivo, per nessuno. Ci sono stati i primi segnali di rivolta anche in Cisgiordania, e questo renderà complesso il concentramento delle forze.

Hebollah si muove in Libano. Lancio di missili, il contingente UNIFIL rischia di restare in trappola

Intanto il Libano Hezbollah ha iniziato a lanciare dei razzi contro gli insediamenti israeliani, i quali hanno bombardato le postazioni nella milizia in risposta. In mezzo ci sono le forze ONU di UNIFIL che, con la dichiarazione dello stato di guerraa da parte di Israeele, sono in una situazione che definire precaria è un eufemismo.

Fra questi vi sono 1200 italiani, la maggior parte della Brigata Meccanizzata Sassari. Francamente la loro presenza nel mezzzo di un conflitto a questo punto dichiarato è pericolosa e poco opportuna. Non sarebbe il caso di farli transitare verso il mare e ritirarli, prima che diventino ostaggio di una o l’altra parte? Già vengono bloccati dalla folla…

 

Le forze di pace tutelano la pace, e questa ormai non c’è più.

 


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