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ISLANDA, PARTE OGGI UNA NUOVA ERA

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Dal sito del FMI leggiamo:

“Islanda, un paese nordico con una popolazione di 340.000, ha messo in scena un ritorno spettacolare delle sue fortune economiche. Nel 2008, le sue banche e la valuta è crollato in un tracollo finanziario che ha portato a controlli sui capitali, l’austerità, e un programma sostenuto dall’FMI $ 2,1 miliardi. Ma oggi, l’Islanda è in piena espansione, con un tasso di crescita del 7,2 per cento del PIL nel 2016“.

Il Fondo Monetario Internazionale si compiace con gli Islandesi che non solo hanno ricostruito la loro economia, sono pure usciti dalla crisi finanziaria per la quale avevano imposto un  blocco al movimento dei capitali.

Il governatore della banca centrale islandese (Mar Gudmundsson),

intervistato dal FMI, ha specificato che:

1) i flussi di capitale sono ora liberi per le imprese, le famiglie, i fondi pensione, e le istituzioni finanziarie.

 

2) l’economia, relativamente ben equilibrata,ha un surplus delle partite correnti, e livelli di debito molto più bassi di quanto non fossero prima della crisi.

3) il paese ora ha più attivi all’estero che passività per la prima volta nella storia dei dati compilati.

4) vi e’ un alto livello di riserve di valuta estera pari a circa un terzo del PIL, a differenza di prima della crisi.

5) le nostre banche islandesi sono ben preparate alle normative in grado di attenuare e ridurre i rischi connessi con i flussi di capitali liberi e posizioni in valuta estera.

Solo una considerazione mi viene da fare: BEATI LORO!

Ad maiora.


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