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IRPEF: un problema di progressività? No, di punizione dei redditi bassi

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Il problema delle aliquote IRPEF, fin dalla loro nascita nel lontano 1973, è stato quello di temperare giustizia a progressività. La loro nascita viene segnata dall’ambiente sociale del momento, dalla ricerca di un’egalitarismo forse eccessivo che portò a una aliquota dalla progressività forse eccessiva e, soprattutto, complicata: si andava dal 10% per i redditi fino a 2 milioni di lire (del 1973, quando una FIAT 500L si comprava per 700 mila lire..) e diventava del 72% dai 500 milioni in su aliquota che, a quanto pare, non pagava nessuno, passando per una autentica selva oscura di scaglioni.

Oggi come siamo messi ? Il problema non è tanto nelle aliquote massime, eludibili e pagate da pochissime persone, ma nel fatto che quelle minime sono diventata ALTE. Attualmente l’aliquota minima è del 23%, più che doppia rispetto a quella del 1973! E dubito che possiate comprare due utilitarie e avanzare ancora qualcosa, con 23 mila euro, soglia massima dell’aliquota minima attuale. Ecco una facile animazione che permette di capire l’evoluzione delle aliquote:

Il problema è che la “Semplificazione” delle aliquote si è convertita in un carico fiscale molto più alto per i redditi medio bassi. Come è potuto succedere? anche in questo caso un bel salto c’è stato con la fine degli anni 90, e magari potete ricordare quello che successe all’epoca.

Anche la No Tax Area è letteralmente ridicola, limitata a 5000 euro, è veramente ridicola, non ha senso, non è nemmeno il minimo per vivere. Bisogna rivedere l’aliquota minima, perché, nonostante 30 anni di teorico governo del PD e della sinistra, siamo riusciti ha più che raddoppiare l’aliquota minima. La nostra revisione delle aliquote Irpef si è convertita in una pressione fiscale fortissima per i poveri, più che in un alleggerimento per i più ricchi che, comunque, riescono sempre a trovare delle scappatoie fra residenza all’estero e soluzioni societarie. I poveracci invece, al contrario di quello che pensano al MEF, non possono prendere la residenza a Montecarlo.

 

 


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