Energia
Iran: ormai esporta più petrolio che nel 2016, nonostante le sanzioni
Le entrate statali iraniane derivanti dalla vendita di petrolio greggio lo scorso anno hanno raggiunto i 42,6 miliardi di dollari, una cifra superiore a quella che l’Iran ha ricavato dalle vendite di petrolio nel primo anno dell’accordo nucleare.
La cifra è stata riportata dall’agenzia di stampa Tasnim, che ha anche citato i dati di Kpler che mostrano che l’Iran ha esportato greggio a un tasso di 1,4 milioni di barili al giorno alla fine del 2022. È stato questo aumento dei tassi di esportazione giornalieri combinato con prezzi più alti che ha portato a maggiori entrate.
La cifra delle esportazioni di petrolio del 2022 è un miglioramento significativo rispetto ai numeri delle esportazioni per il 2021: in quell’anno, le entrate dell’Iran erano di soli 25,5 miliardi di dollari, secondo i dati dell’OPEC, citati dai media iraniani.
L’accordo sul nucleare, ufficialmente noto come Joint Comprehensive Plan of Action, ha portato alla revoca delle sanzioni occidentali imposte a Teheran per il suo programma nucleare. Quando Donald Trump è diventato presidente degli Stati Uniti, tuttavia, ha reimposto le sanzioni statunitensi, prendendo di mira specificamente l’industria petrolifera del paese.
Nonostante queste sanzioni – e il continuo fallimento delle due parti nel negoziare un nuovo accordo – l’Iran ha esportato parecchio petrolio, la maggior parte in Cina. Nonostante le minacce di Washington che ci saranno conseguenze, queste hanno tardato ad arrivare, consentendo alla Cina di rifornirsi di petrolio scontato e all’Iran di trovare mercati esteri per il suo greggio.
Nel frattempo, anche quest’anno le esportazioni hanno continuato a crescere. A maggio, la media giornaliera ha toccato 1,5 milioni di barili al giorno. Questo è stato il più alto dal 2018, con la produzione di petrolio iraniana in crescita, che ha superato i 3 milioni di barili al giorno nello stesso mese.
Il tasso medio di esportazione sia per maggio che per giugno è stato ancora più alto, a 1,6 milioni di barili al giorno, secondo i dati di monitoraggio del carico citati dal Wall Street Journal. Questo è stato un doppio aumento rispetto agli stessi mesi dell’anno scorso e un altro massimo di sei anni.
Quindi l’Iran riesce ad aggirare abbastanza abilmente le sanzioni USA, sia utilizzando intermediari, sia il famoso “Blending”, sia commerciando su Singapore. Gli USA ormai non hanno più il potere di intimidazione che avevano qualche anno fa.
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