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Invitalia formalizza offerta di acquisto Beko Siena

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Invitalia, su incarico del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha formalizzato una proposta di acquisto per lo stabilimento Beko di Siena, attualmente di proprietà di Duccio Immobiliare. L’iniziativa, realizzata in stretta collaborazione con il Comune di Siena, mira a garantire la continuità produttiva e la tutela dei livelli occupazionali in un sito considerato strategico per l’economia locale.

Va avanti, quindi, il percorso tracciato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy per la Beko di Siena: su indicazione del Mimit, Invitalia ha formalizzato, in accordo con il Comune di Siena, la proposta di acquisto dello stabilimento di viale Toselli all’attuale proprietà dell’immobile, la società Duccio Immobiliare controllata da Sansedoni. Invitalia e il Comune, secondo quanto comunica il Ministero, “effettueranno congiuntamente l’operazione di acquisizione per predisporre poi la reindustrializzazione dello stabilimento”. Stretto riserbo sulla cifra, in questa fase della trattativa, ma nei dintorni di Palazzo Pubblico c’è fiducia e si fa sapere con discrezione che “le parti stanno convergendo”.

L’operazione immobiliare è volta a creare le migliori condizioni per la reindustrializzazione dell’impianto e la ricerca di un nuovo investitore, partite a cui sta lavorando l’advisor Sernet, restituendo continuità produttiva e occupazionale ai 299 lavoratori del sito e, sostiene il Mimit, “a realizzare un percorso che porti a un modello di sviluppo territoriale di tipo sociale, ambientale ed economico”. L’accordo nazionale firmato al Mimit per la vertenza Beko prevede infatti la chiusura della produzione a Siena, e vincola l’azienda a gestire le potenziali eccedenze esclusivamente con ammortizzatori sociali conservativi e con uscite volontarie incentivate, scivoli pensionistici di 48 mesi e buonuscite fino a un massimo di venti mensilità o di una cifra di 90.000 euro per gli ultracinquantenni che non possono agganciare i requisiti pensionistici.

“Impegni mantenuti, grazie anche alla piena collaborazione del Comune di Siena”, ha evidenziato il Ministro Adolfo Urso. “L’offerta ufficiale di Invitalia, insieme con l’estensione della cassa integrazione straordinaria, prevista nel nostro decreto legge, ci consente di mantenere la presenza industriale e occupazionale nell’area. La nostra priorità è il lavoro: nessuno verrà lasciato indietro”, ha concluso Urso.

La proposta di acquisto arriva dopo la firma del protocollo di intesa tra Invitalia e Il comune di Siena al ministero del made in Italy, ad aprile scorso. “Invitalia per il conseguimento degli obiettivi e delle finalità del presente Protocollo si impegna- cosi recitava il protocollo firmato alla presenza del ministro Adolfo Urso –  per quanto alla società ‘Duccio Immobiliare 1 srl’ ed al socio unico della stessa ‘Sansedoni Siena Spa’, ad effettuare la due diligence tecnico – legale per valutare la possibilità di procedere con eventuali operazioni. Il Comune di Siena, per i medesimi obiettivi, si impegna a svolgere le attività necessarie per supportare Invitalia nelle suddette valutazioni e per partecipare alle eventuali operazioni di acquisizione. Le Parti condividono sin da ora che le verifiche che saranno congiuntamente svolte sono propedeutiche ad ogni valutazione per addivenire quindi ad individuare la modalità e lo strumento societario più opportuno per il successivo processo di reindustrializzazione”.

La crisi di Beko in Italia ha visto l’azienda, di proprietà del gruppo turco Arçelik, affrontare una riorganizzazione che inizialmente prevedeva la chiusura di alcuni stabilimenti e oltre 1900 esuberi. Dopo trattative intense, è stato firmato un accordo quadro che ha dimezzato il numero di esuberi, portandoli a circa 950, e ha garantito la continuità produttiva degli stabilimenti, con uscite volontarie e incentivate. Nessuno però sarà licenziato, ci saranno solo degli incentivi economici per le uscite volontarie dei dipendenti dall’azienda.


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