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Analisi e studi

Investire in arte: un mercato complesso, ma che può dare soddisfazione

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Il mercato dell’Arte può dare delle grandi oddisfazione, delle grandi delusioni e, soprattutto, non è un mercato in cui i beni sono omogenei. Ogni autore è diverso ha un suo mercato, ha un suo valore e ha una sua evoluzione nel tempo.

Nonostante questo non si può negare che alcuni investimenti, nel tempo, abbiano offerto dei ROI,  rendimento dell’investimento, molto elevati, talvolta perfino superiori a quelli degli indici borsistici nel medio periodo.

Un mercato unico, ma sempre un mercato

Estraniandosi dall’elemento artistico il mercato dell’arte è… un mercato. Quindi deve avere alcune caratteristiche guida comuni a tutti i mercati:

  • deve essere sufficientemente grande, cioè presentare un numero sufficiente di transazioni. Mercati troppo “Sottili” sono pericolosi perché i valori dei pezzi possono essere legati a situazioni uniche e non ripetibili.
  • le opere devono avere una buona critica. Le opere considerate di grande prestigio possono incrementare la domanda da parte dei collezionisti. Le opinioni di addetti ai lavori, critici, studiosi e curatori del mondo dell’arte possono contribuire a svolgere un ruolo nell’influenzare il comportamento d’acquisto dei collezionisti. Non solo offre ai collezionisti un indicatore in quale arte può valere la pena investire, ma il riconoscimento può fare molto per aumentare la notorietà e il valore di mercato di un artista. Il lato negativo di tutto questo è che è possibile anche creare prestigio peer opere che, nel lungo termine, rischiano di non meritarlo.
  • devono presentare buone quotazioni d’asta. Prezzo elevato, domanda elevata. Prezzo basso, domanda bassa. I risultati delle aste sono molto indicativi quando si tratta della forza e del valore di un artista sul mercato. Tuttavia, non riflettono la totalità del mercato dell’arte. Le vendite private non vengono prese in considerazione quando si parla di prezzi, che si basano in gran parte sulla reputazione della casa d’aste, sulla qualità dell’opera d’arte e sui suoi concorrenti. È importante combinare i risultati dell’asta con elementi esterni come l’accoglienza positiva e la rappresentanza delle gallerie per una prospettiva più olistica sulla performance del mercato. Inoltre le aste sono mercati imperfetti e manovrabili.
  • la vanutazione del mercato. Il mercato dell’arte si divide in un mercato primario, dall’artista o dal gallerista che lo ha contrattualizzato e che ha diritto a porlo sul mercato per primo, e quello secondario, per le successive vendite. A questi due canali si affiancano poi tutte le altre vendite, soprattutto all’asta.

Il valore corretto di mercato

La finalità è quella di arrivare a definire, per un artista e quindi per le sue opere, un valore corretto di mercato che, quindi, sia alla base della valutazione nel tempo del valore. Nella valutazione di questo valore hanno grande importanza le aste, sia come valure di stima iniziale, sia, ovviamente, come valore di aggiudicazione, che può influenzare profondamente il valore corretto di mercato. Ad esempio un’opera stimata 200 mila euro in perizia e poi venduta a 800 mila euro indica che i valori storici erano sottovalutati e quindi il valore corretto di mercato verrà ritoccato.

Un altro importante indicatore è la valutazione della vendita delle stampe numerate di un autore: se le opere possono essere troppo poche per permettere una valutazione di mercato efficiente, però gli autori hanno spesso stampe numerate sul mercato in volume sufficienti per poter dare delle indicazioni più precise.

Mi farebbe piacere sapere se desiderate conoscere di più di questo mercato. Se si, scriveteci tramite “Contatti”. I lettori sono il cuore di SE, diteci quello che desiderate e noi cercheremo di accontentarvi.

 


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