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Invalidità pagata solo da inattività lavorativa completa. Ecco come si raggiunge il pareggio di bilancio primario..

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Il ministro Franco ha annunciato il pareggio di bilancio primario dello stato (entrate – spese, al netto degli interessi) nel 2024, con uno schiacciamento delle spese ed un aumento delle entrate. Quindi si incomincia a operare in tal senso. L’INPS ha annunciato che, in stretta applicazione di una sentenza della Corte di Cassazione relativa all’articolo 13 della legge 30 marzo 1971, n. 118, come modificato dall’articolo 1, comma 35, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, cesserà l’erogazione dell’assegno d’invalidità a chiunque percepisca un reddito di lavoro: infatti per la percezione dell’indennità diventa elemento imprescindibile la totale inattività lavorativa. Quindi qualsiasi reddito, anche minimo, non è più compatibile con l’assegno.

La comunicazione relativa è del 14 ottobre per cui, da qui a fine anno, una platea d’invalidi che comunque riusciva a percepire un reddito minimo, magari marginale per lo svolgimento di qualche attività temporanea, verrà a perdere tale integrazione. Se l’assegno d’invalidità fosse veramente una fortuna economica, allora potrebbe essere una scelta giusta, ma si tratta di meno di mille euro al mese lordi, il che significa, per molte persone, dover stringere ancora di più la cinghia. Inoltre sicuramente ci sarà un impatto sulla dignità personale degli invalidi, ufficialmente solo un peso sociale.

Del resto, come scritto nelle premesse, il ministro delle finanze Daniele Franco si è impegnato a raggiungere il pareggio di bilancio primario per il 2024. La strada da percorrere per colmare il gap è ancora lunga:

Si tratta di vari punti del PIL di maggiori entrate e di minori uscite. Sul lato del gettito abbiamo la ricorsa alla revisione degli estimi catastali, che invariabilmente porterà a qualche forma d’incremento delle imposte indiretta, oltre che a spinte non lucide, come rilevato dall’ottimo Liturri, per una maggiore tassazione delle plusvalenze. Dal punto di vista delle uscite si procederà con la solita chirurgia sociale, in questo caso ai danni degli invalidi. Però questo sarà solo il primo passo.

 


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