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Intelligenza Artificiale: l’ONU vuole la moratoria mondiale

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Il commissario ONU per i diritti umani, Michelle De Bachelet, richiede un’azione dei paesi affiliati per sospendere lo sviluppo degli strumenti di Intelligenza Artificiale, almeno sino a quando non siano ben chiari i limiti e la sua controllabilità e non sia possibile tutelare i diritti personali.

La chiamata dell’Alto Commissario è arrivata quando il suo ufficio, l’OHCHR, ha pubblicato un rapporto che analizza come l’intelligenza artificiale influisce sul diritto delle persone alla privacy e su altri diritti, inclusi i diritti alla salute, all’istruzione, alla libertà di movimento, alla libertà di riunione e associazione pacifica e alla libertà di espressione .

Il documento include una valutazione della profilazione, del processo decisionale automatizzato e di altre tecnologie di apprendimento automatico.

La situazione è “terribile” ha affermato Tim Engelhardt, responsabile dei diritti umani, sezione Stato di diritto e democrazia, che ha parlato mercoledì in occasione del lancio del rapporto a Ginevra e nel tempo la situazione non è migliorata, bensì peggiorata.

Pur accogliendo “l’accordo dell’Unione Europea per rafforzare le regole sul controllo” e “la crescita degli impegni volontari internazionali e dei meccanismi di responsabilità”, ha avvertito che “non pensiamo di avere una soluzione nel prossimo anno, ma i primi passi devono essere prese ora o molte persone nel mondo pagheranno un prezzo alto”.

Il direttore dell’impegno tematico dell’OHCHR, Peggy Hicks, ha aggiunto all’avvertimento di Engelhardt, affermando che “non si tratta dei rischi in futuro, ma della realtà di oggi. Senza cambiamenti di vasta portata, i danni si moltiplicheranno con la scala e la velocità e non conosceremo l’entità del problema”.

Da un lato l’ONU parla sempre per toni ultimativi, apocalittici, come ad esempio ha fatto per trent’anni sui temi climatici. D’altro canto non è il primo grido d’allarme lanciato su questo tema: Stephen Hawkings pose già l’allarme sui pericoli costituiti dalle macchine pensanti, sino al punto di arrivare all’estinzione della razza umana. Altri scienziati hanno lanciato allarmi simili, e il pericolo di estinzione dell’umanità può venire non solo da scenari alla “Terminator”, ma più semplicemente per l’obsolescenza economica dell’uomo o per la riduzione delle sue capacità intellettive dovute a un eccesso di delega nei processi decisionali. Tutti pericoli che lo sviluppo della AI non è ancora riuscita ad annullare, ma che rischiano veramente di minare il futuro della specie umana.


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