Attualità
Indice PMI Eurozona: cattive notizie per i contribuenti italiani
È uscito il report mensile Markit Flash sulla variazione dell’indice PMI® (*)
Brutte notizie per l’Europa: l’indice del sentimento dei direttori degli acquisti di aziende manifatturiere e di servizi scende ancora, a riprova di un rallentamento dell’economia europea e mondiale. Nel dettaglio:
- Flash PMI Composito della Produzione nella zona Euro(1) a 52.7 (53.6 a gennaio). Valore minimo su 13 mesi.
- Flash PMI delle Attività Terziarie nella zona Euro(2) a 53.0 (53.6 a gennaio). Valore minimo su 13 mesi.
- Flash PMI del Manifatturiero nella zona Euro(3) a 51.0 (52.3 a gennaio). Valore minimo su 12 mesi.
- Flash PMI della Produzione Manifatturiera nella zona Euro(4) a 51.9 (53.4 a gennaio). Valore minimo su 14 mesi.
Il report non dà nessuno spiraglio di ottimismo:
- rallentamento della produzione,
- rallentamento dei nuovi ordini,
- riduzione delle nuove assunzioni di personale,
- quasi stagnazione della produzione del settore manifatturiero
- forte deterioramento del livello di ottimismo relativamente all’attività futura del settore dei servizi.
Il Chief Economist di Markit prevede un rallentamento della crescita del primo trimestre inferiore allo 0.3% in eurozona (era allo 0.3% nel 4° trimestre 2015) e ulteriori spinte deflazioniste date dalla competizione sui prezzi.
Per quanto riguarda la maggiore economia dell’eurozona, la Germania, l’indice PMI manifatturiero è sceso a 50.2, il livello più basso degli ultimi 15 mesi. L’analisi di Zero Hedge uscita poco dopo il PMI Flash conferma quanto sosteniamo qui da tempo: il rallentamento dell’economia mondiale colpirà prima o poi sia noi che la Germania, paese mercantilista per eccellenza che fa dell’export il solo motore della crescita. Per Zero Hedge il rallentamento dell’export tedesco è dovuto unicamente al calo della domanda mondiale: un fattore negativo oggettivamente non controllabile dalle autorità nazionali o europee, e col quale faremo i conti nei prossimi mesi.
Su queste note di ottimismo potete immaginare facilmente che fine farà la crescita del PIL italiano inscritta nel DEF di padoan e Renzi, ottimisticamente aumentata in ottobre all’1.6%, e con essa la speranza di sterilizzare le cosiddette “clausole di salvaguardia”, ovvero l’aumento di 16-21-29 miliardi di IVA e accise tra 2017 e 2019. (Neolingua Europea: leggasi “clausole di strangolamento del popolo italico”).
Fonte: https://www.markiteconomics.com/Public/Page.mvc/PressReleases
*) Ricordiamo che il PMI® (Purchasing Managers’ Index®) dell’eurozona è prodotto dalla Markit e si basa su un campione d’indagine di oltre 5000 aziende del settore manifatturiero e terziario. L’indice ambisce a fornire le indicazioni più aggiornate possibili di ciò che sta realmente accadendo nel settore privato, tramite il monitoraggio di variabili come le vendite, i livelli occupazionali, le scorte ed i prezzi. Gli indici sono usati su larga scala da aziende, governi ed analisti economici all’interno di istituzioni finanziarie come strumento per capire meglio le condizioni degli affari e come guida per le strategie aziendali e di investimento.
- Il PMI Composito sulla Produzione viene calcolato facendo ukitna media tra l’Indice della Produzione Manifatturiera e l’Indice delle Attività del settore Terziario.
- L’Indice delle Attività del Terziario è l’equivalente diretto dell’Indice della Produzione Manifatturiera e si basa sulla domanda specifica dell’indagine “Il livello delle attività all’interno della sua azienda è maggiore, uguale o minore se paragonato al mese precedente?”
- Il PMI del settore Manifatturiero è un indice composito che si basa sulla combinazione proporzionale delle seguenti variabili dell’indagine (tra parentesi il supporto per ogni indice): nuovi ordini (0.3); produzione (0.25); occupazione (0.2); tempi di consegna dei fornitori (0.15); giacenze dei materiali acquistati (0.1). L’indice dei tempi di consegna è invertito.
- L’indice della Produzione Manifatturiera si basa sulla domanda specifica deall’indagine “Il livello della produzione all’interno della sua azienda risulta più alto, uguale o più basso se paragonato al mese scorso?”
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