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Economia

Terre Rare: la mossa dell’India che tradisce il Giappone per sfuggire alla morsa cinese

La Cina blocca le esportazioni di terre rare e il mondo trema. Ora l’India risponde con una decisione drastica che potrebbe cambiare tutto: interrompere le forniture vitali al Giappone per costruire la propria indipendenza. Un gioco pericoloso che rischia di riscrivere le alleanze e mettere in ginocchio intere filiere produttive.

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A seguito dell’interruzione della catena di approvvigionamento globale delle terre rare dopo le restrizioni alle esportazioni imposte dalla Cina, l’India sta ora valutando modalità per mantenere le proprie terre rare sul territorio nazionale.

Il governo ha chiesto all’impresa statale di estrazione di minerali e metalli IREL (India) Limited di sospendere un accordo di fornitura decennale per l’esportazione di elementi di terre rare verso il Giappone, secondo quanto riportato venerdì da Reuters, citando fonti informate sui fatti.

Però  l’idea di interrompere le forniture al Giappone potrebbe non essere immediatamente realizzabile perché fa parte di un accordo bilaterale tra i governi, ha affermato una delle fonti di Reuters.

IREL ha un accordo con Toyotsu Rare Earths India Limited, un’unità della società commerciale giapponese Toyota Tsusho, per la fornitura di concentrati di terre rare. Toyotsu Rare Earths lavora i minerali per esportarli in Giappone, dove le terre rare lavorate vengono utilizzate per produrre magneti.

Dopo che i controlli e le restrizioni cinesi sulle esportazioni di terre rare hanno influito sulle catene di approvvigionamento globali, l’India è ansiosa di sviluppare un’industria di lavorazione interna, hanno riferito le fonti a Reuters.

Terra rare

Il governo indiano afferma che le risorse di terre rare (RE) in India sono le quinte al mondo per importanza, anche se si tratta principalmente delle cosiddette terre rare leggere. Il Paese dispone di impianti per l’estrazione, la separazione e la raffinazione sotto forma di ossidi e ha anche sviluppato capacità di estrazione dei metalli. Tuttavia, l’India non dispone di impianti su scala industriale per la produzione di leghe, magneti e altri prodotti a base di terre rare.

Le restrizioni alle esportazioni cinesi di terre rare introdotte ad aprile hanno avuto ripercussioni sulle catene di approvvigionamento globali e sono state inizialmente avvertite nell’industria automobilistica, dove le principali associazioni di produttori di automobili hanno avvertito che le linee di produzione e assemblaggio sono inattive a causa di una carenza di magneti e terre rare.

L’India non è stata risparmiata dalle interruzioni della catena di approvvigionamento. Pertanto, il governo sta valutando come l’India potrebbe avviare la produzione di magneti in terre rare tramite IREL o collaborare con il settore privato per sviluppare capacità di lavorazione delle terre rare a livello nazionale, secondo quanto riferito da fonti alla CNBC-TV18 all’inizio di questa settimana.

Alla fine tutti vogliono interropere la dipendenza dalle terre rare cinesi, ma Pechino sta abilmente giocando con le autorizzazioni in modo da rendere questa mossa costosa.


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