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In Argentina manca il carburante: code alle stazioni di servizio

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In Argentina si sta avvertendo una gravissima penuria di carburante. Ci sono stazioni di servizio chiuse e lunghissime code in quelle ancora aperte, soprattutto nei centri urbani e nell’area del Rio della Plata. Una parte del problema deriva dal ponte di fine ottobre, con moltissimi cittadini che si sono recati a fare il pieno pirma delle elezioni di domenica scorsa, esaurendo le scorte, ma non si tratta solo di una questione di domanda abbondante, per quanto questa sia cresciuta del 15%. 

La scarsità è dovuta essenzialmente a una domanda straordinaria cresciuta nell’ultimo mese durante il quale un accordo fra società petrolifere e stato ha limitato l’aumento dei prezzi imponendo un minimo di controllo. I prezzi del carburante quindi sono aumentati solo del 60% in un’anno, molto meno dell’inflazione, e questo ha avuto tre effetti distorsivi

  • nonostante sia aumentata la produzione interna di petrolio, le compagnie private preferiscono venderlo all’ingrosso e all’estero, dove i margini sono molto più alti, rispetto che al dettaglio;
  •  La media nazionale della benzina in Argenina è di 86 centesimi  al tasso di cambio ufficiale.  Nelle città vicine al confine c’è una maggiore domanda di benzina e gasolio perché i cittadini stranieri attraversano il confine per fare il pieno. Confrontando il valore di un litro di benzina con quello di altri paesi della regione, si osserva che in Paraguay costa 0,93 dollari; Brasile, 1,14 dollari; Cile, 1,47 dollari e Uruguay, 1,95 dollari, quindi chi può passa il confine e fa il pieno in Argentina, mandando in crisi il sistema;

  • la YPF, la società petrolifera di stato, che ha cercato di contenere maggiormente i prezzi, non riusciva ad ottenere dollari sufficienti per acqustare il petrolio e il carburante necessario sui mercati internazionali.

In mezzo alla penuria di benzina e gasolio che si aggrava in tutto il Paese, la segretaria dell’Energia, Flavia Royón, ha ricevuto questo pomeriggio in tutta fretta le principali aziende. Il governo ora stanzierà dollari per l’importazione di carburante nel tentativo di risolvere un problema che, in parte, è stato generato dalla stessa compagnia petrolifera statale e dalle politiche dei prezzi del ministro dell’Economia, Sergio Massa. L’operazione consumerà 400 milioni di dollari delle scarse riserve liquide della Banca Centrale, come riferito a Clarin.

Ora con questi fondi la YPF è riuscita a importare 10 navi per il carburante.

Un altro problema che ha ridotto la fornitura di carburante è stata la chiusura tecnica delle raffinerie, inclusa la raffineria YPF di Ensenada. Royón ha chiesto di ricominciare e ha promesso che tra 10 giorni saranno tutti al lavoro.

” Sarà aumentata la capacità di raffinazione delle principali raffinerie del paese . Nei prossimi giorni le carenze verranno colmate “, ha affermato Energía in un comunicato.

Raízen, che gestisce il marchio Shell, ha dichiarato di essere al record di lavorazione, mentre Axion avrebbe la possibilità di aumentare il volume di raffinazione .

Lunghe code in una stazione di servizio nel centro di Buenos Aires, questo venerdì.  Foto Enrique García Medina

Code a Buenos Aires per fare benzina (Foto Mendoza-Clarin)

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Come affermato dal portafoglio Energia, si è registrato recentemente un aumento della domanda, con punte del 15% rispetto allo scorso anno , a cui si aggiunge l’ extra consumo del ponte di ottobre. Assicurano anche che c’è una maggiore attività nelle campagne e ammettono che prima delle elezioni la gente è andata a riempire il serbatoio prevedendo un aumento dei prezzi o una nuova svalutazione.


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