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Economia

Nasce il gigante della chimica africano: l’impianto Dangote è pronto a sconvolgere i mercati e a sfidare l’Europa

l nuovo impianto petrolchimico Dangote in Nigeria, il più grande d’Africa, avvia l’export di polipropilene. Una mossa strategica che, oltre a rendere il Paese autonomo, lancia una seria concorrenza all’industria chimica e di raffinazione europea.

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L’impianto petrolchimico situato accanto alla più grande raffineria africana, Dangote, esporterà polipropilene sui mercati globali grazie a una partnership esclusiva con il distributore di prodotti petrolchimici Vinmar International.

Il polipropilene (PP), un polimero termoplastico comune e versatile, è utilizzato in numerose applicazioni, tra cui la produzione di materie plastiche, fibre, imballaggi e componenti automobilistici.

“Questa collaborazione segna un passo importante nell’espansione della portata del polipropilene di alta qualità prodotto nella nuova raffineria e nel complesso petrolchimico di Dangote a Lekki, in Nigeria”, ha dichiarato Vinmar International.

L’impianto petrolchimico da 2 miliardi di dollari di Dangote è progettato per produrre 77 diversi tipi di polipropilene ad alte prestazioni nel Paese.

L’impianto petrolchimico Dangote ha una capacità di 900.000 tonnellate metriche all’anno e si trova accanto alla raffineria Dangote. Una volta a regime, l’impianto sarà il più grande impianto petrolchimico dell’Africa.

L’impianto petrolchimico ha avviato la produzione di polipropilene a marzo per il mercato locale. Ora l’unità petrolchimica del Gruppo Dangote punta non solo a soddisfare la domanda interna, ma anche a diventare un esportatore di polipropilene.

“Siamo lieti di collaborare con Vinmar per introdurre il polipropilene Dangote sui mercati globali”, ha dichiarato Fatima Aliko Dangote, direttore esecutivo del Gruppo Dangote, in occasione dell’inaugurazione dell’impianto petrolchimico, come riportato da Reuters.

La Nigeria importa il 90% del suo fabbisogno annuale di polipropilene, che si aggira intorno alle 250.000 tonnellate metriche. L’impianto Dangote coprirà il fabbisogno interno ed esporterà il resto del polipropilene prodotto in loco. Si tratta di un passo avanti importantissimo per l’Africa che sviluppa così una propria industria chimica con filiera autonoma.

Inoltre, con le difficoltà degli impianti chimici europei, soffocati da normative sempre più stringenti e costi dell’energia elevati, l’impianto di Dangote rischia di diventare un serio concorrente alle produzioni di chimica di base del vecchio continente, accelerandone la chiusura e portando a un profondo cambiamento dei mercati delle materie prime chimiche internazionali.

La raffineria di petrolio Dangote, il più grande impianto di lavorazione del greggio in Africa, ha iniziato la produzione di carburante nel 2024. La raffineria è entrata in funzione nel gennaio dello scorso anno con l’avvio della produzione di diesel e nafta e ha iniziato a produrre benzina a settembre.

La raffineria, costruita dall’uomo più ricco d’Africa, Aliko Dangote, ha una capacità di lavorazione totale di 650.000 barili al giorno (bpd), che la rende il più grande impianto di lavorazione del greggio in Africa e uno dei più grandi al mondo.

Questo impiando dovrebbe soddisfare il 100% del fabbisogno della Nigeria, mettendo fuori mercato le raffinerie europee che sino ad ora hanno rifornito il paese. Un colpo per l’industria europea che si affianca a quello chimico.


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