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Il virus è uscito da un laboratorio… francese?

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Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina, scopritore del virus dell’HIV, lavora ancora. E’ arrivato alla conclusione che il virus covid19 è stato manipolato.  E ieri lo ha detto in prima serata a un TG della TV francese.

https://youtu.be/kccOPIFi7Is

Il succo della sua intervista è questo:

A un modello classico del virus proveniente dai pipistrelli – coronavirus  – è stato aggiunto, con un lavoro molto minuzioso da biologi molecolari – da certosini orologiai – sequenze del virus HIV. Non è “naturale”. Limitandosi a esporre i fatti e a non accusare nessuno – tranne poi suggerire che il laboratorio di Wuhan ne ha le capacità – ha dichiarato che dal tipo di lavoro fatto sul virus, si presume che fosse nell’ambito della ricerca di un vaccino contro l’HIV.

Solo che esiste, dice, una volontà pervasiva di soffocare questo tipo di risultati sull’origine del virus, una “omertà” dicono i giornalisti presenti: un gruppo di rinomati ricercatori indiani, aveva pubblicato gli stessi risultati, qualche settimana fa, ma è stato costretto a cancellare e a ritirare l’articolo. Su pressioni dell’editore.

Queste parole stanno già scatenando un putiferio, ma lui afferma che non subisce nessuna pressione e che quindi è un uomo libero, può parlare di questi risultati più chiaramente di altri. E ha aspettato di esserne sicuro per parlarne.  Ha inviato i suoi risultati ad altri scienziati, ha mandato delle prove di fatto, non delle opinioni, così dice.

In quanto alle cure, sono stati utilizzati farmaci antiretrovirali anti HIV con certi effetti ma non buoni come la clorochina.

La previsione – da verificare – è che i pazienti possano avere elaborato degli anticorpi contro l’HIV.

Il virus se è sfuggito da un laboratorio, è perché, verosimilmente, non sono stati rispettati i protocolli di precauzione. 

Chi contraddice questi risultati si appiglia al fatto che le sequenze estranee sono “corte” quindi  che l’aggiunta dovrebbe essere dovuta al caso,  ma non è vero, perché le sequenze sono abbastanza lunghe da portare una informazione genetica precisa.

“Io ne parlo, me ne prendo le responsabilità, ne ho parlato sin da quando mi sono formato delle certezze, è mio dovere dirlo.”

Sull’origine del virus esiste un blackout completo. Dalla Cina, che vuole controllare il materiale del virus.

La versione ufficiale cinese è che il virus proviene dai pipistrelli e dal mercato di Wuhan. Ma le pressioni a nascondere l’origine del virus possono provenire da tutti gli organismi internazionali e nazionali.

[Succede in tutti i paesi di arricchire i virus per i vaccini?]

Ci sono regole precise, ma non so se tutti le rispettano.

Gli USA hanno finanziato il laboratorio di Wuhan.

L’alta contagiosità del virus è collegata alla sua origine artificiale.

E poi una nota di speranza, corroborata da Israele, ultimamente:
Ci sarà un’armonizzazione delle sequenze dell’informazione genetica, perché la natura non accetta qualsiasi cosa, le costruzioni artificiali non sono ben tollerate, quindi a mano a mano che si sviluppa l’epidemia intervengono delle mutazioni, con pezzi interi del genoma che spariscono, soprattutto le parti aggiunte di HIV. Questa sequenza è quasi demolita. Se il potere patogenico del virus è collegato all’HIV, si prevede per ipotesi che gli effetti patogenici del virus spariranno.

E sulle soluzioni:
Ho una soluzione all’avanguardia. Le frequenze di onde elettromagnetiche possono modificare le sequenze e distruggerle in modo selettivo.

Siamo circondati da onde elettromagnetiche, perché non utilizzarle per distruggerle? E’ una ipotesi.

Viviamo in un ambiente molto diverso da quello dei nostri antenati dove si comunica con le onde, ma ci sono dei progetti che prevedono il potenziamento di queste onde.

Wuhan ad esempio è molto avanti nell’installazione delle antenne 5G con 10000 antenne installate prima dell’epidemia, nella città.

[Abbiamo da temere altre pandemie di questo tipo?]

Molto dipende dall’etica dei ricercatori e dei medici, se rispettano le regole o no. Perché ricordiamoci: “Primum non nocere”.

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Questa è la sostanza di quanto affermato dal Premio Nobel della Medicina Jean Luc Montagnier.

In questa trasmissione passata alla televisione francese, i giornalisti fanno gli gnorri, facendo finta o ignorando veramente che esistono decine di laboratori che fanno ricerche in armi batteriologiche nel mondo.

Anzi, lo sport preferito dei francesi è dare la colpa agli USA, di cui dicono nell’intervista a Montagnier che ha finanziato il laboratorio.

In realtà il laboratorio di Wuhan P4 è stato costruito da società francesi, voluto dalla Francia per ospitare i virus più pericolosi del mondo e fare ricerca – ironia della sorte – proprio per  potenziare i mezzi di ricerca nei luoghi più vicini al rischio di epidemie.

Inaugurato dal Primo ministro francese Bernard Cazeneuve, nel 2017, in visita ufficiale in Cina, (L’Express 23/02/2020),  egli pronunciò nel suo discorso di inaugurazione parole illuminanti.

Disse che “La Francia è fiera e felice di avere contribuito alla costruzione del primo laboratorio di alta sicurezza biologica P4 in Cina. Concepito da esperti francesi poi messo in cantiere a Wuhan nel 2011”  e, ironia della sorte “questo strumento di punta  costituisce l’elemento centrale della realizzazione dell’accordo intergovernativo del 2004 sulla cooperazione francocinese in materia di prevenzione e lotta contro le malattie infettive emergenti. Come il nuovo laboratorio P4-Inserm di Lione, concepito dalle stesse società francesi, il laboratorio di Wuhan è un modello di tecnologia tra le più avanzate al mondo. Perfettamente controllate dalle nostre aziende di ingegneria e costruttori di attrezzature tecniche, queste tecnologie di laboratorio costituiscono la punta di lancia per garantire la sicurezza delle popolazioni, sviluppando una capacità nazionale di gestione del rischio biologico“.

Non si può dire che gli auspici e la tecnologia francesi abbiano portato fortuna.

Si apprende quindi che la costruzione del laboratorio è intervenuta in seguito a un Accordo tra Cina e Francia nel 2004, completato nel 2006 da un addendum tra l’Inserm et l’Accademia per la scienza cinese, e che nel 2016 è stato firmato un memorandum d’intesa per portare avanti programmi comuni tra i laboratori P4 di Lione e quello di Wuhan. Sono gemellati, in qualche modo.

L’Inserm è un ente pubblico francese controllato dal Ministero della Sanità e da quello della Ricerca, costituito da 281 unità di ricerca, 36 laboratori di ricerca clinica, 34 unità di servizio, 29 laboratori internazionali/europei associati, 2 unità Inserm all’estero, oltre 6000 collaborazioni con partner internazionali.

Il laboratorio è finanziato dalla Francia per 1 milione di euro l’anno per cinque anni (dal 2017), e fornirà, dice, tecnici di alta professionalità per aumentare la sicurezza e la qualità del laboratorio. Questo per consentire al laboratorio di Wuhan di “integrare il dispositivo globale di allarme e di risposta alle crisi sanitarie dell’OMC”.

Il laboratorio di Wuhan fa parte di programmi e collaborazioni dell’OMS di cui l’Inserm è in qualche modo il portavoce ed esecutore pedissequo.

In breve, il virus  manipolato dall’uomo nella ricerca di un vaccino anti HIV sarebbe sfuggito da un laboratorio, nella migliore delle ipotesi, per mancanza di protocolli di sicurezza sufficienti. E mentre tutti accusano la “Cina”, in realtà viene fuori che se è scappato dal laboratorio di Wuhan, ipotesi più plausibile, quei protocolli di sicurezza erano forniti dalla Francia, l’INSERM, di cui il Primo Ministro si è detto fiero all’inaugurazione dello stesso.

Nessuno naturalmente ha interessa a dire questa verità, che è quella che il deep state mondiale vuole nascondere, e a mano a mano che la verità arriva a galla, verrà mascherata dalla nuova guerra “fredda” tra USA e Cina per dare la colpa chi alla Cina, chi agli USA o Gran Bretagna (o Canada). Ma USA, Cina, e altri, sono enormi Stati, persone giuridiche, dietro le quali si nascondono fazioni in guerra per il controllo totale della terra, che solitamente finiscono sempre per accordarsi, in modo da spartirsi la torta.

Che siamo noi.

A meno che, non mi stancherò di ripeterlo, non ci svegliamo, isolando e neutralizzando gli elementi pericolosi del mondo e non, come adesso, soggiacendo al loro influsso (di manipolazione della realtà).

Nforcheri 18/04/2020
Inaugurazione del laboratorio a Wuhan, febbraio 2017, discorso dell’allora Primo ministro francese Cazeneuve


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