Attualità
Il treno di Kim Jong Un è partito. Putin lo aspetta
Il Cremlino ha confermato che il leader nordcoreano Kim Jong Un effettuerà una visita ufficiale in Russia su invito del presidente Vladimir Putin in una dichiarazione di lunedì.
Mentre precedenti rapporti ipotizzavano che un incontro del genere potesse avvenire presto, che segnerà il primo vertice di questo tipo dall’inizio della guerra in Ucraina, la dichiarazione del Cremlino indica che si svolgerà prima del previsto, anche questa settimana.
L’annuncio del governo russo afferma che Kim e Putin si incontreranno “nei prossimi giorni”. I media statali sudcoreani hanno già riferito che Kim si sta “muovendo lentamente all’interno della Corea del Nord su un treno privato verso il confine nord-orientale” e che i due leader hanno intenzione di “incontrarsi e parlare”.
Data la vicinanza del minuscolo confine condiviso tra i due paesi, è probabile che l’incontro avvenga nella città dell’estremo oriente di Vladivostok, che è stata il luogo del loro primo incontro in assoluto nell’aprile 2019. La città si trova a circa 120 miglia dal confine nordcoreano.
Come è noto il “Caso Mattei” ha fatto scuola in Corea del Nord e Kim Jong Un non ama viaggiare in aereo. Pur disponendo di un lussuoso aereo di stato, un Ilyushin 92, lo usa piuttosto raramente nelle sue rare visite all’estero e preferisce, se possibile, usare il treno. Dei quattro viaggi fatti a Pechino, due li ha compiuti usando il treno, due in aereo. Quando incontrò Trump si affidò a un volo di stato cinese, perché il suo aereo venne ritenuto non sicuro. Per la sua visita di stato in Vietnam, non certamente dietro l’angolo, viaggiò per due giorni e mezzo in treno.
La settimana scorsa è stato rivelato che i negoziati sugli armamenti tra Russia e Corea del Nord stanno “avanzando attivamente” – dopo il viaggio di luglio del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu a Pyongyang, dove lui e la sua delegazione hanno incontrato la sua controparte nordcoreana e alti funzionari, ed erano presenti per celebrare le celebrazioni del 70° anniversario della fine della guerra di Corea, denominata nel nord “Giorno della Vittoria”.
Durante la visita di Shoigu a luglio, il ministro della Difesa della Corea del Nord, Kang Sun Nam, avrebbe affermato che il suo governo sostiene pienamente la “battaglia per la giustizia” della Russia e la protezione della sua sovranità, ma non vi era alcuna indicazione che Kim stesso avesse invocato direttamente il conflitto ucraino. Secondo quanto riferito, Shoigu all’epoca aveva elogiato l’esercito del nord come uno dei “più forti” del mondo.
Entrambi i paesi rimangono nel mirino degli Stati Uniti e soggetti a sanzioni di vasta portata. La visita di Shoigu ha probabilmente dato il via ad un serio dialogo, dato che ha segnato la prima visita di un ministero della Difesa russo in Corea del Nord dal crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Quindi il prossimo passo, apprendiamo ora, sarà proprio un viaggio ultra-provocatorio di Kim per incontrare Putin in Russia.
Alla fine del mese scorso, John Kirby, funzionario dell’NSC della Casa Bianca, aveva previsto: “A seguito di questi negoziati, le discussioni ad alto livello potrebbero continuare nei prossimi mesi”. Questo è anche il momento in cui l’NSC ha affermato per la prima volta che le due parti stavano negoziando su “quantità significative e molteplici tipi” di armi da utilizzare in Ucraina.
Potrebbe darsi che i preparativi per un importante accordo sugli armamenti siano già stati preparati e che Kim e Putin li finalizzeranno e firmeranno un accordo. È risaputo che la Russia sta rapidamente utilizzando i proiettili di artiglieria in Ucraina e che questi sono necessari all’esercito di Putin, per cui probabilmeente verrà richiesto alla Corea del Nord di attivare le proprie linee al massimo.
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