Attualità
IL SEPARATISMO ISLAMICO E’ IL NOSTRO NEMICO (da OFCS.Report)
In Francia qualcosa sta cambiando nell’atteggiamento pubblico verso l’Islam, soprattutto dopo gli attentati, gli atti di intolleranza, gli incendi nelle periferie, la radicalizzazione islamica nelle prigioni. Una ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso devono essere state le minacce di morte alla ragazzina lesbica che avrebbe utilizzato la propria libertà di espressione per attaccare l’Islam. Una situazione che vede lo stato francese, teoricamente laico, anzi cultore del laicismo, messoin grave difficoltà: se non limita le intemperanze islamiche non è più laico, se lo fa viene accusato di “Antislamismo” da una élite culturale ormai corrotta ed essenzialmente inutile. Però siamo giontial limite, come ci mostra OFCS.report
Non è Marine Le Pen e nemmeno Matteo Salvini. È Emmanuel Macron che dice “il separatismo islamico è il nostro nemico”. Il presidente francese sembra determinato nel suo progetto: mettere fine a quello che in Francia è ormai il male, non più oscuro. Macron dichiara guerra al culto ossessivo e distorto dell’Islam che non accetta le culture diverse e tenta di modificarle secondo le proprie regole. E nel Paese la riflessione sull’argomento è ampia. Dopo decenni di integrazione mancata e tolleranza senza ricevere nulla in cambio, gli illuminati francesi si rendono conto che qualcosa gli sta sfuggendo di mano. Si rendono conto che aver permesso a 80.000 studenti di imparare la lingua del loro paese di origine attraverso un sistema chiamato Elco (che di fatto ha previsto che l’insegnamento fosse portato avanti da docenti inviati appunto dai paesi d’origine, ma che non parlavano francese e che sfuggivano al controllo del sistema scolastico nazionale) non ha portato buoni frutti. I francesi si sono anche resi conto che accettare che ogni anno, durante il Ramadan, sul territorio nazionale circa 300 imam itineranti (tabligh), che girano in lungo e in largo per le moschee predicando ciò che vogliono, non è stata una forma di democrazia e tolleranza. Ma è stato il metodo per consentire lo sviluppo del radicalismo islamico in casa. Da qualche anno il problema è esploso in tutta la sua drammaticità e adesso la Francia è costretta a correre ai ripari. Ma forse è troppo tardi.
Ora Macron si è reso conto di aver concesso troppo all’Islam e cerca di fare marcia indietro. Anche una parte dell’establishment e dell’apparato dello stato si sta rendendo conto che non ci potrà essere mai essere integrazione, che la parte islamica non potrà diventare un elemento attivo nella struttura nazionale francese, ma che tenderà sempre al separatismo, perchè l’ISlam non è una semplice religione, ma un’idea di struttura sociale e politica che cozza nettamente contro quella laica dello Stato Francese. Probabilmente sarà però troppo tardi per tornare indietro e la Francia si avvia ad un periodo di caos interno.
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