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Il secondo turno dona alla Francia un parlamento opposto a quello chenvoleva la primo turno

I francesi avranno una maggioranza di estrema simistra e marconisti. Quello che al primo turno volevano mandare a casa.

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Il presidente francese, Macron

Le recenti elezioni legislative in Francia hanno portato a un risultato sorprendente e significativo nella politica del paese. Dopo un primo turno che sembrava predire un esito diverso, i cittadini francesi hanno scelto di dare una maggioranza relativa alla sinistra, estrema, quella di Melenchon e dei verdi e comunisti .

Il primo turno delle elezioni aveva visto un forte sostegno per il centro-destra, ma il secondo turno ha ribaltato questa tendenza, con una chiara preferenza per la sinistra. Alla fine sembra, quasi, che Marcon abbia avuto ragione a sciogliere le camere in modo così emergenziale: ha sfruttato la retorica antifascista che ha peresso la mobilitazione della sinistra contro il RN, che, pur essendo amggioranza asolutaa, ne esce umiliato

La vittoria della sinistra ha avuto un impatto immediato anche sui mercati finanziari, con l’euro che ha registrato un calo nelle prime ore di contrattazione in Asia. Questa reazione dei mercati riflette le incertezze sulle politiche economiche che il nuovo governo potrebbe adottare. Tuttavia, è importante notare che le elezioni legislative sono solo una parte del sistema politico francese e che il potere esecutivo rimane saldamente nelle mani del Presidente.

Un aspetto cruciale di questo risultato elettorale è il potenziale di alienazione tra il “paese reale” e la politica. La discrepanza tra i risultati del primo e del secondo turno suggerisce che molti elettori potrebbero sentirsi disconnessi dalle decisioni politiche e dai loro rappresentanti. Questo divario tra la volontà popolare e l’esito delle elezioni potrebbe portare a un senso di sfiducia e apatia nei confronti del sistema politico.

Quindi il ssitema a due turni prende i  desideri dei francesi e li ribalta a 180 gradi. Niente centrodestra al governo, ora si apre la strada a un mix fra sinistra tassaiola e demagogica e burocrazia centralisti.  Il NPL , giustamente , chiede il primo ministro, e lo avrà. Il 35% dei ffrancesi che odia questa soluzione viee ad essere umiliato, ma può sempre spostarsi in Italia. Forse anche su quel lato è necessario un rinnovamento.


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