Seguici su

Attualità

Il “Rinascimento Nucleare” dell’ondivago Macron, di cui tutti pagheremo il conto

Pubblicato

il

 

Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto 13 nuovi reattori nucleari in quella che ha definito una “rinascita” dell’industria nucleare del paese. Inoltre ha promesso di prolungare la vita di quelli esistenti di 50 o 60 anni “Se in buone condizioni”. Potete fidarvi: è lo stesso Macron che nel 2018, in piena spinta ecologista, promise di chiuderne 14. Senza contare altre contraddizioni che vedrete più avanti.

La Francia, come i suoi confinanti europei, ha piani ambiziosi per abbandonare i combustibili fossili. Per alcuni paesi, significa un piano aggressivo per allontanarsi dal gas naturale e dal petrolio greggio e verso l’eolico, il solare, la geotermia o l’idrogeno. Per gli altri paesi europei, include un solido programma per l’energia nucleare.

Nei prossimi anni, la Francia “dovrà produrre molta più elettricità”, ha detto Macron in un discorso giovedì vicino ad una turbina a gas.

Il piano di Macron prevede un ordine di sei reattori ERP2 di nuova generazione (European Pressurized Reactor) e un ordine per uno studio di otto reattori aggiuntivi. Il tutto da completare fra il 2028 e il 2035.
“Quello che dobbiamo costruire oggi è la rinascita dell’industria nucleare francese perché è il momento giusto, perché è la cosa giusta per la nostra nazione, perché tutto è corretto”, ha detto Macron.

L’energia nucleare, e la sua etichetta verde, ha causato dissensi tra i paesi europei. La Francia, una centrale elettrica nucleare, ha spinto fortemente nelle ultime settimane per includere l’energia nucleare nei suoi piani per ridurre le emissioni di carbonio. La Germania, per esempio, ha apertamente rimproverato la Commissione Europea per la sua decisione di classificare gli investimenti nucleari come rispettosi del clima. L’energia nucleare è stata etichettata come una fonte di energia verde di transizione e sarà finanziata in modo agevolato sino al 2045. Quindi Macron spera di farsi finanziare il nucleare a spese della UE. Lui vede l’energia nucleare come fondamentale per allontanarsi dai combustibili fossili più sporchi, anzi, la vede come l’unico modo per garantire una transizione energetica regolare. Poi ci sono le elezioni e i politici amano fare promesse in campagna elettorale.

I piani di Macron presentano  però qualche problemino:

  • La Francia punta su reattori tradizionali a acqua pressurizzata. Una tecnologia collaudata, anzi un po’ vecchierella. Giappone, USA e Russia puntano sui reattori veloci a metallo fuso, non pressurizzati, molto più piccoli e sicuri proprio perché non operano con pressione positiva.
  • L’ultimo reattore ad acqua pressurizzata francese, Flamanville 3, venne iniziato nel 2007 per essere completato nel 2012. Invece, per carenze produttive e progettuali, forse entrerà in servizio quest’anno, con 10 anni di ritardo e un budget aumentato di cinque volte! Potete immaginare quanto siano realistici i piani di Macron sui 13 nuovi reattori.

Insieme ai suoi piani per più energia nucleare, Macron ha anche annunciato piani per massicci investimenti nelle energie rinnovabili. I suoi piani per le energie rinnovabili prevedono 50 parchi eolici offshore in Francia, che attualmente non ne ha, e il doppio della capacità solare onshore. Prima delle elezioni pare che avesse pensato di promettere , senza successo, anche una fetta di luna.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito