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Economia

Il Regno Unito approverà una legge per evitare che paesi stranieri possano controllare giornali inglesi

Il governo britannico pensa di limitare fortmente le partecipazioni dei governi , o fondi sovrani, stranieri possono avere nei media britannici. La norma colpirà gli Emirati Arabi Uniti

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Copertina del "The Daily Telegraph"
Copertina del "The Daily Telegraph"

Il controllo statale straniero dei giornali britannici sarà vietato, bloccando di fatto il tentativo di acquisizione del quaotidiano The Telegraph da parte degli Emirati Arabi Uniti, come riporta lo stesso giornale.

I ministri hanno rivelato mercoledì i piani “per escludere esplicitamente le fusioni di giornali e riviste periodiche che comportano la proprietà, l’influenza o il controllo da parte di Stati stranieri”.

La mossa, annunciata da Lord Parkinson, il Ministro della Cultura, è stata fatta per evitare influenze esterne e anche un ammutinamento fra gli stessi tories, scocciati dalla passività del governo sulla materia.

RedBird IMI, un fondo sostenuto al 75% dallo Sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, il vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti, era pronto a prendere il controllo del Telegraph e della rivista The Spectator rimborsando i debiti della famiglia Barclay, gli attuali proprietari.

L’acquisizione è stata sottoposta al controllo del Governo, che ha utilizzato i poteri esistenti per proteggere la libertà di stampa, ma i parlamentari e i pari del Parlamento hanno chiesto leggi più severe contro il controllo da parte di Stati stranieri.

I deputati hanno sostenuto durante un dibattito alla Camera dei Lord mercoledì che lasciare che uno Stato straniero possieda un giornale britannico sarebbe “oltraggioso” e “inconcepibile”. La nuova legge sulla proprietà dei media sarà introdotta da un emendamento al Digital Markets Bill, ma cambierà la formulazione dell’attuale Enterprise Act. Potrebbe diventare legge entro poche settimane.

L’emendamento non è ancora stato pubblicato e non è ancora chiaro quale percentuale di proprietà statale straniera equivarrebbe a “influenza” secondo la modifica proposta.

Lord Parkinson ha affermato che la quantità di proprietà complessiva da parte di un’entità statale straniera, come un fondo di investimento nazionale, che sarebbe consentita sarebbe “molto bassa”, ma non ha fornito alcuna cifra. In base ad altre leggi, la soglia per una partecipazione da considerare di controllo è del 25 percento, per cui con il termine “Molto bassa” c’è da attendersi un valore massimo intuitivamente del 10%.

Alcune organizzazioni giornalistiche del Regno Unito, come The Independent, sono già in parte di proprietà di enti statali stranieri. Secondo quanto si apprende, il nuovo divieto non sarebbe retroattivo, per cui l’attuale coinvolgimento di uno Stato straniero nelle organizzazioni giornalistiche britanniche, come la partecipazione saudita in The Independent, non verrebbe intaccato. Anche il fondo sovrano norvegese, che possiede diverse partecipazioni in media britannici, non sarebbe colpito.

Ora però la patata bollente torna nelle mani della famiglia Barclays che deve comunque trovare il modo per risolvere il problema della ristrutturazione finanziaria de The Telegraph…


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