Attualità
IL REFERENDUM GRECO HA SMASCHERATO I FALSI NEMICI DELL’AUSTERITA’ (di Giuseppe PALMA)
Domenica 5 luglio 2015. I cittadini greci, chiamati a pronunciarsi se accettare o meno le condizioni capestro imposte dalle Istituzioni creditrici (UE, BCE e FMI), hanno deciso!
Questi i risultati del referendum popolare:
Votanti: 65% (quorum richiesto 40%)
OXI (NO) 61,31%
NAI (SI) 38,69%
IL POPOLO GRECO HA DETTO NO ALL’EUROPA DELL’AUSTERITA’!
Durante la settimana che ha preceduto la consultazione referendaria il Vero Potere ha messo in campo una macchina propagandistica che non si era mai vista prima: ricatti, minacce, cessazione di qualsiasi aiuto finanziario (con conseguente e obbligata chiusura delle banche e controllo sui capitali); addirittura una multinazionale telefonica è arrivata a regalare minuti gratis a coloro che avessero inviato messaggini con su scritto “NAI” (SI). Le hanno pensate proprio tutte per calpestare l’autodeterminazione di un popolo!
Ma alla fine ha vinto la democrazia e, ancor prima, la dignità!
Gli eredi di Leonida hanno sconfitto il nuovo Serse! Un popolo di appena undici milioni di abitanti ha scosso il potentissimo impero euro-finanziario retto da tecnocrati e “politici” (si fa per dire!) a libro paga del capitale internazionale!
Benché non condivida nulla della politica di Tsipras (è un radical chic figlio della peggiore sinistra europea), devo riconoscergli un grande coraggio politico ed un immenso senso di rispetto verso il suo popolo!
In tutto questo, di fronte allo scatto di dignità del popolo greco, il Governo italiano (quindi il Partito Democratico) ha volutamente perso una grande opportunità politica!
Ma partiamo dall’inizio. Ricordate il Matteo Renzi di un anno fa? Voleva andare in Europa a battere i pugni sul tavolo! E’ tornato col guinzaglio al collo e la lingua di fuori, fedele servitore della tecnocrazia di Bruxelles! L’ex sindaco di Firenze aveva promesso che durante il semestre di presidenza italiana (del Consiglio dell’UE) avrebbe trasformato l’Europa proponendo addirittura una concreta revisione dei Trattati dell’Unione. Il semestre europeo targato Italia è finito e nulla è cambiato!
Alla seconda occasione presentatasi – cioè quella del referendum greco – mi aspettavo che il nostro Presidente del Consiglio, che twitta sempre #Italiacambiaverso, prendesse una netta posizione in favore della consultazione popolare e soprattutto in favore del NO alla cappio-proposta dei creditori, anche alla luce del fatto che sia lui che il suo partito si lavano continuamente la bocca di voler porre fine all’austerità!
Macché, neanche questo! Non solo si è schierato – sin da subito – contro la decisione del premier greco di indire il referendum, ma quattro giorni prima del voto si è recato in Germania accucciandosi al cospetto del bastone della sua padrona, confermando – sotto gli occhi vigili del Quarto Reich – che lui non condivide la scelta referendaria di Tsipras e che l’Italia (allo scopo di salvare l’Euro, aggiungo io) ha creato un sistema-lavoro più flessibile di quello tedesco, compiacendo l’illustre dominatrice del Vecchio Continente!
Ricordate quando scrivevo che l’Euro può reggersi (e quindi può continuare ad esistere) solo se si svaluta il lavoro? Non lo ricordate? Male! Rileggete questo mio articolo: https://scenarieconomici.it/il-crimine-della-svalutazione-del-lavoro-allo-scopo-di-salvare-leuro-di-giuseppe-palma/
E dire che alle elezioni europee del 2014 gli italiani avevano ampiamente creduto in Renzi quando diceva di voler cambiare l’Europa! Oggi, dopo 14 mesi di disastri, abbiamo compreso che anche lui – come i suoi predecessori Monti e Letta – è schierato dalla parte del capitale internazionale, quindi contro le Costituzioni nazionali portatrici di valori costati milioni di morti quali la democrazia e i diritti fondamentali.
Medesimo atteggiamento nei confronti del referendum greco, ma più duro e sferzante, lo ha assunto “un tale” Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo che alle elezioni del 2014 si era presentato quale leader del PSE candidato alla presidenza della Commissione europea! Tanto per intenderci è quello che si offese quando Berlusconi, nel lontano 2003, gli diede del Kapò! Poverino, se la prese così tanto…
Durante la campagna elettorale di un anno fa il signor Schulz prometteva la fine dell’austerità a vantaggio di politiche economiche espansive, perché per lui – a parole – l’Europa deve essere quella del lavoro, della democrazia e della solidarietà! Bene, il referendum greco ha smascherato anche lui: non solo ha dichiarato la sua netta contrarietà alla decisione di Tsipras di indire un referendum popolare sulla proposta lacrime e sangue dei creditori, ma ha anche parteggiato per il SI, “minacciando” che una vittoria del NO avrebbe determinato la chiusura di ogni negoziato con la Grecia.
Ma come sono democratici questi del PSE! Ma come sono vicini ai lavoratori e ai loro diritti!
Bravo Tsipras! Non condivido nulla del Tuo pensiero politico, ma col referendum di domenica (per il quale ho pubblicamente parteggiato in favore del NO) hai messo a nudo sia Renzi che Schulz, i due rampolli euro-social-democratici del neo-liberismo finanziario!
Tutti bravi a parlare questi falsi uomini di centro-sinistra, ma quando si fa sul serio li trovi tutti in trincea a difesa del capitale internazionale a scapito della democrazia, del lavoro e dei diritti dell’uomo!
Nutro la speranza che il NO del popolo greco segni l’inizio della deflagrazione di questa UE e di questo Euro, ma sono ben cosciente che l’apparato eurocratico è talmente forte che farà di tutto per esautorare – ancora una volta – le scelte frutto della sovranità popolare! “Se Tsipras non trova subito un accordo con le Istituzioni creditrici, in Grecia non ci sono più euro per pagare stipendi e pensioni” gridano allarmati giornalai e professoroni! Pazienza, sarei tentato a rispondere! Vorrà dire che la Grecia si troverà “costretta” a tornare alla sovranità monetaria e ad emettere tutta la moneta che vuole (attribuendole valore intrinseco) senza dover sottostare ai diktat dei suoi strozzo-creditori (che sono anche i nostri) che subordinano la sopravvivenza di un popolo alla rigida sostenibilità finanziaria dei conti pubblici… il tutto per tutelare il capitale internazionale dal quale trovano l’unica sorgente del loro benessere!
In Grecia nacque la democrazia!
E proprio la Grecia, col referendum di domenica, ha insegnato al mondo intero che la sovranità popolare non può cedere – neppure di fronte alla mancanza di moneta – al ricatto del denaro e degli strozzini!
Giuseppe PALMA
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