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Il Recovery Fund? Blocco alle trattative fra Consiglio e Parlamento. CVD Come Volevasi Dimostrare
Sorpresa, il Recovery Fund , insieme a tutte le altre magnifiche creazioni del Bilancio UE che dovrebbero rilanciare l’Italia, sono bloccati e, allo stato attuale non esistono. Il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno interrotto il negoziato per arrivare a un accordo sul bilancio Ue 2021-2027 e il piano Next Generation Eu (NGEU), di cui il Recovery Fund è il principale strumento. Ora si attende una soluzione nel vertice del 15 e 16 ottobre , se ci sarà, perchè i contrasti sono stati e saranno fortissimi fra i vari stati , con gli Austeri che, a livello di parlamenti nazionali, sono ben lontani da essere vicini all’accordo.
Le discussioni sono innumerevoli e di non facile, o forse impossibile, soluzione. Da un lato il Parlamento vuole aumentare gli stanziamenti degli stati su 15 capitoli di spesa, tra cui i programmi per la digitalizzazione, il lavoro e il sociale, e già questo sarebbe molto difficile perchè questi soldi dovrebbero uscire dai bilanci dei singoli stati. A questo si aggiunge anche l’obiettivo di rafforzare il legame tra rispetto delle regole del cosiddetto “stato di diritto” e l’erogazione dei fondi europei, un tema che mette al centro del mirino Ungheria e Polonia, accusati dalla Commissione di aver violato l’equilibrio fra i poteri e quindi le regole di democrazia basilari. Una richiesta curiosa , che potrebbe anche essere letta al contrario, nel senso che, a questo punto, sarebbe interessante chiedere se l’Italia, dove il potere giudiziario fa ciò che vuole schiacciando quello esecutivo (vedi Salvini), ma vabbè.
Comunque quello sullo stato di diritto è uno scoglio molto difficile da superare, anche perchè da un lato la Polonia e l’Ungheria sono messi sotto accusa, dall’altro sono membri a pieno diritto del Consiglio d’Europa e possono pure porre il veto all’approvazione del Recovery Fund nel suo complesso. Se poi scendiamo a livello politico possiamo ricordare che senza il partito di Orban il PPE che sostiene la Von Der Leyen sarebbe indebolito, e senza la spalla di PiS polacco nel ECR (spesso al fianco della maggioranza quando si tratta di vile pecunia per la Polonia), quindi la posizione del Parlamento sembra, sinceramente, lei ad essere isolata ed astrusa politicamente.
Comunque un fatto resta: il Recovery Fund e tutte le altre mirabolanti magnificenze europee sono bloccate, saranno oggetto di una lunga trattativa che non è detto abbia successo, e quindi difficilmente si vedranno, se ci saranno, nel 2021. Con buona pace del riottoso Riotta per cui “Abbiamo i 209 miliardi da spendere”.
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