Il problema dell’economia italiana: non c’è reddito, quindi non c’è speranza

l’Italia ha visto l’alternarsi di diverse maggioranze politiche negli ultimi 15 anni, ma, comunque, alla fine la storia politica dei vari leader che si sono succeduti è stata ugualmente fallimentare. Partiti politici sono saliti all’onore della cronaca, e al culmine del potere, per poi precipitare verticalmente.

Il problema che ha condotto a questo è semplice: scelte fatte negli anni novanta del secolo scorso, apparentemente immutabili, condizionano proofondamente il reddito delle persone, lo riducono. I cittadini avvertono la distruzione del proprio benessere e quindi reagiscono cercando un cambiamento politico e rottamando il leader precedente.

Per comprendere questo progressivo impoverimento è sufficiente questo grafico dell’economista Fabrizio Zulli

Le paghe reali lorde sono calate dell ‘uno per cento in Italia, al confronto di un aumento del 30% in Germania e del 33% in Francia. Questo fa spiegare chiaramente chi siano stati i vincitori e i vinti degli ultimi 30 anni nell’area Euro.

Quindi gli italiani sono sempre più insoddisfatti e, nella speranza di risolvere i propri problemi, scelgono il leader che, nelle speranze popolari, sembra in quel momento il più adatto a risolvee i loro problemi.

Dato che il malessere è diffuso nella società italiana, praticamente a ogni livello, il leader viene votato anche con percentuali notevoli per un paese democratico e pluripartitico come l’Italia: Berlusconi superò il 30% di slancio, Matteo renzi toccò il 40%, Salvini superò il 34%.

Nessuno di questi leader però è in grado di tenere la posizione più di qualche anno perché, alla fine, nessuno ha il coraggio di affrontare il problema di base: l’incapacità di far crescere il reddito degli italiani nell’area euro.

tanti altri leader politici italiani saranno sacrificati sull’altare del fallimento economico e questo, sino a quando, non si saranno estinte tutte le generazioni che hanno vissuto gli anni ottanta e novante del secolo scorso. Ci vorrà ancora qualche anno, ma alla fine ll’Italia raggiungerà la stabilità che merita: quella della tomba.