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Il primo ministro giapponese chiede la riapertura di nove centrali nucleari per far fronte all’emergenza

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Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha chiesto la messa in funzione di nove reattori nucleari per far fronte alla prevista carenza di energia. Kishida ha dichiarato di essere preoccupato per le carenze di energia elettrica di questo inverno. Quindi di fronte all’insicurezza energetica il governo prende una decisione chiara e precisa.

Ha dichiarato che il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria farà tutto il possibile per far funzionare nove reattori durante l’inverno, che potrebbero fornire circa il 10% del fabbisogno energetico del Giappone. Il Giappone è alle prese con interruzioni di corrente dovute a condizioni meteorologiche estreme, allo smantellamento di vecchie centrali e ai ritardi nel riavvio dei reattori nucleari spenti dopo il disastro nucleare di Fukushima nel 2011. Il Giappone sta inoltre riducendo l’uso di fonti energetiche provenienti dalla Russia.

Mentre il Giappone sta già affrontando interruzioni di corrente per il resto dell’estate, ovviamente il momento più pericoloso rischia di essere l’inverno, quando vaste aree necessiteranno di energia per il riscaldamento.

Kishida ha intensificato la retorica sul nucleare, chiedendo un riavvio più rapido degli impianti che hanno superato i test di sicurezza. Tuttavia, il governo centrale giapponese ha poca capacità di ordinare effettivamente il riavvio degli impianti, in quanto esiste un rigido processo di regolamentazione.

Dopo Fukushima, dieci dei 33 reattori nucleari operativi in Giappone sono stati riavviati in conformità con le norme di sicurezza, anche se alcuni sono stati chiusi per manutenzione. Altre sette unità sono state approvate dal regolatore nucleare nazionale per il riavvio, ma non sono ancora state avviate a causa della necessità di aggiornamenti o della mancanza di supporto da parte delle autorità locali.

 

 

 


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