Attualità
Il Potere della Moneta
Intervento di Carlo Freccero al Convegno “UN MONDO POSITIVO – Analisi, progetto e realizzazione di una Rinascita Economica”, che si è tenuto il 24 marzo 2023, nella Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.
Carlo Freccero ha introdotto i lavori con una relazione dal titolo “Il Potere della Moneta”, che conta più del sapere, perché è il sangue dell’organismo economico. Se faccio una trasfusione a un paziente debilitato, non posso poi richiedere indietro il sangue trasfuso con interessi, perché ne provocherei la morte. Questo è il video del suo intervento :
Questo invece è il suo intervento scritto :
“Forse qualcuno potrebbe chiedersi e chiedermi, cosa ci faccio qui a parlare di economia e finanza non essendo io né un esperto di economia né di finanza . Ho studiato filosofia e come tutti quelli della mia generazione, a partire dalla mia giovinezza, mi sono posto il problema che era in quegli anni fondamentale per la filosofia. Cos’è il potere?
Il massimo teorico del Potere è stato il filosofo francese Michel Foucault che ha identificato il potere con il sapere. Mi sono chiesto a posteriori perché proprio il sapere. L’Europa era allora profondamente diversa dalla cultura americana che negli anni ‘80 si sarebbe imposta sul continente, creando quell’ibrido culturale che oggi noi chiamiamo Occidente.
Fino a quel momento esistevano due culture diverse: una relativa all’Europa ed una relativa all’America, così come esposto agli inizi del secolo dal libro di Victoria De Grazia L’IMPERO IRRESISTIBILE. L’Europa era la patria del capitale culturale, l’America del capitale economico.
Per l’America la ricchezza materiale rappresenta l’unico valore e l’unico obiettivo riconosciuto, e anche nella vita quotidiana l’esibizione di una ricchezza reale o solo millantata, diventa l’obiettivo primario.
Essere grassi o magri, bianchi o abbronzati, scegliere determinati abbigliamenti e consuetudini di vita, sono tutti rituali per esprimere ricchezza, cioè capitale economico. Il ‘consumo vistoso’ è l’obiettivo perseguito da questo tipo di società.
L’Europa ha venerato, sino agli anni ’80 del ‘900, il mito alternativo del capitale culturale. Per un borghese europeo il consumo vistoso rappresentava qualcosa di volgare e socialmente riprovevole. Non stupisce quindi che la rivolta del ’68 fu una sorta di rivoluzione culturale e che i filosofi del ‘900 attribuissero al Potere il feticcio più importante e più venerato di allora: il sapere.
In realtà, come ho avuto modo di scrivere recentemente, il potere è una sorta di MAGO DI OZ, che finge un sapere che non possiede, né ha mai posseduto. Da quando il potere, che è sempre stato per il popolo inaccessibile ed irraggiungibile, ha deciso di prendere la parola, con il Grande Reset, molte cose sono state più chiare, ma, nello stesso tempo, più confuse. Il motivo è che il potere quando prende la parola lo fa per convincere il popolo che ogni decisione presa sia “per il suo bene”. Fa quindi ricorso non alla spiegazione logica, ma alla propaganda.
Questa propaganda in particolare, ha lo scopo di farci credere che nulla è cambiato dello scenario occidentale espresso dal liberalismo. Dobbiamo credere che esistono ancora gli ‘Stati’, la ‘Democrazia’, ‘l’Economia di mercato’. Se qualcosa non funziona, deve trattarsi necessariamente di qualche svista marginale, di qualche particolare rimediabile. Il sistema non è in discussione. Lo può essere solo la sua gestione. Gestione che richiede oggi un cambio rivoluzionario, un reset radicale, un nuovo inizio, ma deciso da quegli stessi interessi privati che ci hanno condotto al fallimento sociale.
Io ho scoperto in questi ultimi anni l’importanza della moneta. E mi sento di dire che il vero potere non è il sapere, ma la moneta. E soprattutto l’operazione con cui la moneta, la finanza è stata progressivamente separata dall’economia reale di cui rappresenterebbe la linfa vitale e al cui servizio la moneta dovrebbe essere posta. La moneta è oggi il potere. Un potere che travalica gli stati e la politica.
L’equivoco più grosso sulla moneta è la sua natura pubblica. Tutti credono che la moneta dipenda dallo Stato che dovrebbe detenere la sovranità monetaria. Dipende invece da banche centrali private. E viene emessa a debito. Ogni moneta emessa significa creazione di debito o per lo Stato o per i privati cittadini. Il debito non può creare benessere, ma solo altro debito con gli interessi, in una spirale distruttiva per l’economia reale. E ve lo dimostro. Siamo nel Parlamento. E voi siete stati incaricati dal popolo, che per la nostra Costituzione è chi detiene là Sovranità, a deliberare per il bene comune. Ma purtroppo la nostra Costituzione è oggi meno attuabile a causa dei trattati internazionali.
La buona volontà dei programmi politici finisce sempre per bloccarsi sull’imperativo “C’è lo chiede l’Europa”.
E cos’è l’ Europa? Tutti sanno che l’Europa non è un organismo politico, ma un semplice accordo monetario: l’euro.
Non possiamo intervenire per salvare l’economia dell’Italia, realizzare il bene comune, portare a termine il progetto politico che ha ottenuto la maggioranza elettorale, data la tirannia di una moneta le cui regole prevalgono sulla nostra Costituzione e su ogni ideale democratico. La moneta ha di fatto ucciso la politica.
L’associazione Moneta Positiva nasce per denunciare il peccato originale delle monete attuali. Questo peccato originale è la creazione della moneta a debito. La sovranità monetaria dovrebbe essere degli Stati che emettono moneta positiva. Ma nel corso dei secoli, gli Stati hanno preferito lasciare a banche private la creazione di moneta. La soluzione è quella proposta in questa sede da tanti relatori diversi: ricominciare ad usare la sovranità monetaria del paese. Noi non stiamo vivendo una crisi economica, ma una crisi di liquidità capace di distruggere l’economista reale.
Fabio Conditi fa degli esempi pratici e comprensibili. La moneta è il sangue dell’organismo economico. Se faccio una trasfusione a un paziente debilitato, non posso poi richiedere indietro il sangue trasfuso con gli interessi, perché ne provocherei la morte. Anche un‘automobile senza benzina non marcia, e la benzina dell’economia è la moneta. Gli stati che, come la Germania, hanno trovato tramite la loro banca pubblica un metodo per immettere liquidità nel circuito economico, registrano risultati economici migliori.
Per questo Moneta Positiva ha elaborato una serie di idee brillanti per arginare la crisi di liquidità in Italia senza infrangere gli accordi europei e nel pieno rispetto della Costituzione che, al contrario, è a favore della sovranità monetaria. È stata coniata la formula ‘Nuovo Rinascimento’ che auspica una rinascita economica del paese che sicuramente ne ha la capacità e la forza.
Tuttavia, vi confesso di essere meno ottimista. Prima della pandemia, anch’io mi ero cimentato nella ricerca di soluzioni pratiche per immettere liquidità nel sistema e ne avevo parlato in un programma televisivo. Ma nel corso del tempo confesso che ho perso la fiducia nel fatto che la semplice comprensione dell’errore permetta di rimediarvi.
Con la pandemia e la crisi è emerso in maniera non più occulta o celata un modello di revisione dell’economia che va in direzione opposta alle proposte che stiamo presentando qui oggi. Si tratta di quel GRANDE RESET già citato, teorizzato nel libro di Klaus Schwab ed oggetto di numerosi successivi incontri e teorizzazioni. Già alle origini della Pandemia, quando brancolavamo nel buio e non capivo il significato pratico di imposizioni come il lockdown ai fini sanitari, una spiegazione mi è arrivata dalle argomentazioni della banchiera indipendente Catherina Austin Fitts. I Lockdown non avevano la funzione di salvarci dalla pandemia, ma di salvare il dollaro dell’inflazione.
La finanza ha provocato la crisi dell’economia reale del pianeta. La soluzione che la classe dirigente ci propone è quella di salvare la moneta e non l’economia reale. Al contrario. L’economia reale locale va azzerata del tutto per permettere l’accesso alle fasi successive di espansione della moneta: la digitalizzazione come fusione della moneta con la nostra stessa identità digitale. Tutto questo rappresenta la fine del libero arbitrio, della politica, della democrazia. Soprattutto di quella libertà che il liberalismo professava ed ha invece estirpato. Se veramente la moneta è la linfa vitale dell’economia reale, la sua digitalizzazione che mette insieme i nostri dati sanitari, i nostri dati finanziari e la nostra obbedienza a livello sociale, può diventare un formidabile strumento di ricatto nei confronti della libertà. Se non obbediremo vedremo bloccare i nostri conti così come i camionisti canadesi che hanno dovuto arrendersi al governo. Non avremo più cibo né risorse. Vedremo cancellati i nostri diritti in quanto minoranza, mentre il rispetto dei diritti delle minoranze rappresentano il pilastro su cui sono edificate tutte le moderne costituzioni liberali. Non a caso il Referendum contro il Green pass, poi cancellato per mancanza di firme, ha costruito il mio primo impegno.
Ecco perché è così importante oggi discutere dei rimedi possibili all’interno del Paese ad una struttura globale della moneta che ha travolto nel suo cammino, il diritto, gli Stati, la libertà individuale. Ed è un atto di impegno e di coraggio.
Oggi resistere alle logiche perverse della moneta a debito rappresenta una nuova forma di resistenza più mirata, più efficace delle stesse rivolte di piazza.
La moneta a debito è il nuovo tiranno globale e la POLITICA NAZIONALE deve rinascere e ritrovare la sua funzione, misurandosi coi meccanismi della moneta, ma declinandoli A FAVORE DEL NOSTRO PAESE !”.
Il video integrale del convegno, suddiviso in n.3 parti, si può vedere su “Byoblu – La TV dei cittadini” con questi link:
– 1° parte – INFERNO – https://www.byoblu.com/2023/04/02/un-mondo-positivo-marzo-2023-1-parte/
– 2° parte – PURGATORIO – https://www.byoblu.com/2023/04/02/un-mondo-positivo-marzo-2023-2-parte/
– 3° parte – PARADISO – https://www.byoblu.com/2023/04/02/un-mondo-positivo-marzo-2023-3-parte/
Fabio Conditi
Presidente di Moneta Positiva
https://www.youtube.com/@MonetaPositiva
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