Attualità
Il Piano di Rinascita Economica diventa Piano Italia
In questo articolo (clicca qui) avevamo presentato il nostro Piano di Rinascita Economica da 1000 miliardi, chiedendo a tutti i partiti politici di inserirlo nei loro programmi elettorali, altrimenti non li avremmo votati.
Finalmente almeno un partito che si presenta alle prossime elezioni 2022 lo ha in parte adottato.
Il Movimento 5 Stelle ha inserito a pagina 198 del suo programma completo, il Piano Italia o Piano interno di Autofinanziamento, che utilizza gli stessi strumenti della nostra proposta:
https://www.movimento5stelle.eu/wp-content/uploads/2022/09/Programma-M5S-completo-2022-09-12.pdf
È un segnale importante, finalmente qualcuno scrive nero su bianco in un programma elettorale che le risorse si possono reperire all’interno dei nostri confini e non solo aumentando il debito verso i mercati finanziari.
Il Piano Italia è stato presentato dal M5S nel corso del convegno al Senato “Oltre il Superbonus per una economia del benessere”, organizzato dalla senatrice Sabrina Ricciardi e dal vicepresidente Mario Turco, che si è tenuto l’8 settembre 2022.
Le soluzioni che sono state inserite nel Piano Italia sono le stesse previste nel nostro Piano di Rinascita Economica, l’unica differenza è la quantificazione finanziaria dell’ammontare complessivo previsto per questa misura.
Per valutare le differenze, questo è il Piano di Rinascita Economica da 1000 miliardi che ho presentato nello stesso convegno.
Dobbiamo però seguitare a diffondere la nostra petizione nella speranza che anche altri partiti si pronuncino a favore di questo piano, magari anche dopo le elezioni, quando chi vincerà dovrà comunque trovare soluzioni concrete e realizzabili per risolvere i problemi che abbiamo.
E non potrà farlo con gli strumenti tradizionali, perché si sono dimostrati fino ad oggi inefficaci.
https://www.change.org/p/piano-di-rinascita-economica-da-1000-miliardi
Mi raccomando leggete e sottoscrivete la petizione. Diffondetela e fatela sottoscrivere da più persone possibili.
Vogliamo e possiamo … TORNARE GRANDI
Fabio Conditi
Presidente dell’associazione Moneta Positiva
Di seguito il testo integrale del paragrafo dedicato al “Piano Italia”, che si trova a pagina 198 del programma elettorale del M5S.
Le risposte alle crescenti esigenze dei cittadini, e il supporto al tessuto economico- produttivo, presuppongono un approccio economico che deve superare le logiche dell’austerity.
Il M5S ha dato un contributo fondamentale nell’aprire una discussione nell’Unione Europea sulla riforma del Patto di stabilità e sul superamento delle politiche di austerità con il conseguente beneficio di aver portato per la prima volta all’emissione di un debito comune europeo di 750 miliardi di euro e all’introduzione in Italia del PNRR con lo stanziamento di 209 miliardi di euro.
Questo non basta per superare le nuove difficoltà che ci attendono, legate all’emergenza energetica, all’inflazione e ai rischi di forte contrazione dell’economia europea.
Vogliamo continuare a sostenere politiche economiche espansive per conservare, migliorare e rafforzare il benessere sociale.
L’economia deve tornare a svolgere la sua funzione originaria e storica, quella di organizzare l’utilizzo delle risorse scarse che abbiamo sul pianeta, al fine di soddisfare al meglio i bisogni individuali e collettivi. Alla finanza, invece, il compito di essere strumentale.
Il M5S intende contribuire a ridurre l’incidenza sulle politiche di bilancio prodotta dall’elevata speculazione finanziaria che ha limitato la politica economica degli ultimi decenni, creando diseguaglianze e alti livelli di povertà.
Le proposte e gli obiettivi esposti in questo programma richiedono investimenti ingenti che, con gli strumenti tradizionali e i vincoli di bilancio, sono difficili da reperire. Per questo è necessario il supporto di politica economica, che possa fornire un canale aggiuntivo di alimentazione delle politiche espansive.
Partendo da alcuni convegni al Senato nel 2019, sono state elaborate queste soluzioni che sono state inserite nel Disegno di Legge n.1769 del 25 marzo 2020 e nel successivo Disegno di Legge n.1945 del 23 settembre 2020 (senatrice Ricciardi), attualmente in discussione in Commissione Finanze.
Il M5S ha provato anche a sperimentare con un certo successo, alcune proposte, come la banca pubblica MCC, che ha permesso di garantire nuovi prestiti alle imprese durante la pandemia, e come il credito d’imposta cedibile del Superbonus, che ha generato una forte crescita economica nell’edilizia e nei settori collegati, senza aumentare il debito pubblico, ma anzi generando nei primi anni un forte aumento del gettito fiscale per lo Stato.
Forti di questa esperienza positiva, è stato elaborato un piano più completo, mettendo al centro degli obiettivi delle politiche economiche le persone ed i loro bisogni, nel pieno rispetto dei Trattati Europei.
Il “Piano Italia” che il M5S si impegna a realizzare, è un vero piano interno di autofinanziamento, finalizzato ad accrescere la capacità di favorire e incentivare il risparmio degli italiani, soprattutto quello investito all’estero, che oggi rappresenta il 75% del totale, attraverso l’offerta di strumenti finanziari innovativi. La liquidità raccolta è destinata a finanziare in maniera diretta le politiche d’investimento pubblico dello Stato in favore di famiglie e imprese e sostenere l’economia reale. In questo modo, si vuole ridurre la dipendenza dai mercati internazionali, con conseguente beneficio in termini di riduzione del deficit e del debito pubblico in rapporto al Pil.
Il Piano Italia per cittadini ed imprese, utilizzando l’innovazione tecnologica, punta su nuovi strumenti di finanziamento dell’economa reale.
La realizzazione del Piano Italia costituisce, quindi, un punto cardine per questo cambiamento di paradigma volto a finanziare l’economia poiché avrà l’obiettivo di rendere fruttiferi i 1.800 miliardi presenti sui conti correnti degli italiani sfruttando tre principali direttrici:
- Istituzione di una Banca pubblica, da costituire attraverso il potenziamento del Medio Credito Centrale (ricapitalizzato nel 2020 per acquistare la Banca Popolare di Bari) eventualmente unito ad altri istituti di credito a maggioranza pubblica, preposta a gestire l’emissione di ‘Conti Correnti d’Investimento (CCI). Si tratterebbe di costituire una ‘banca speciale’ con filiali su tutto il territorio italiano in grado di fornire prestiti soprattutto alle piccole e medie imprese, che hanno sempre più difficoltà ad accedere al credito. Il nuovo istituto bancario pubblico assolverà, quindi, fondamentalmente a due compiti: erogare credito e finanziamenti al settore privato e pubblico; ricevere prestiti a tasso di sconto negativo dalla Bce per finanziare le politiche di investimento e sostenere le politiche anticicliche, acquistando il debito pubblico quotato sui mercati regolamentati nel momento in cui si verificassero tensioni legate alla sostenibilità del debito stesso.
- Emissione da parte dello Stato di ‘Conti Correnti Pubblici di Risparmio’ (CCPR) finalizzati a tutelare e intercettare il risparmio degli italiani, soprattutto con riferimento ai risparmi investiti all’estero. Si tratterebbe, in sostanza, di strumenti garantiti dallo Stato e con un rendimento indicizzato all’inflazione e crescente in funzione del tempo di investimento dei capitali. I conti di risparmio sono strumenti finanziari trasferibili e possono essere utilizzati anche come strumenti di pagamento, senza la necessità di disinvestire, come avviene oggi con i Btp.
- Introduzione di ‘Conti Correnti Fiscali’ (CCF), su cui far circolare liberamente i crediti d’imposta analoghi al Superbonus 110%, eliminando tutti i vincoli introdotti dal Governo Draghi, che hanno messo a rischio migliaia di imprese virtuose che avevano creduto nello Stato. I conti correnti fiscali rappresentano lo strumento per finanziare la spesa pubblica e realizzare investimenti senza la necessità di emettere titoli del debito pubblico, senza pagare interessi, ma semplicemente riconoscendo crediti d’imposta non pagabili, cedibili e liberamente scambiabili tra i soggetti residenti. Inoltre, può essere utilizzato per sostenere famiglie ed imprese per l’aumento del costo di energia e materie prime.
Le tre descritte direttrici potranno avvalersi di un’unica piattaforma elettronica già definita e sperimentata con successo.
Il Piano Italia, come sopra descritto, attraverso l’introduzione dei suoi nuovi strumenti finanziari innovativi, potrà essere di supporto agli investimenti pubblici e offrire nuove opportunità d’investimento ai risparmiatori e investitori italiani. In questo modo, si potranno continuare a sostenere maggiori politiche espansive al bilancio dello Stato, pur nel rispetto dell’attuale quadro normativo europeo.
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