Attualità
Il Parlamento europeo vuole tagliare i consumi energetici dei cittadini del 11%
Il Parlamento europeo e la Presidenza del Consiglio hanno raggiunto venerdì un accordo politico provvisorio per ridurre il consumo finale di energia a livello UE dell’11,7% nel 2030 rispetto al consumo previsto. Come questo obiettivo verrà ad essere raggiunto senza cali dell’offerta di beni e conseguenti spinte inflazionistica resta un mistero.
Gli Stati membri dell’UE beneficeranno di una certa flessibilità nel raggiungimento dell’obiettivo, ha dichiarato il Consiglio dell’UE in un comunicato.
In base all’accordo provvisorio, l’UE deve ridurre collettivamente il proprio consumo finale di energia di almeno l’11,7% nel 2030, rispetto alle previsioni di consumo energetico per il 2030 formulate nel 2020. Quindi o le previsioni erano sbagliate o comunque si assisterà a una forma di calo della produzione.
Ciò significa che il consumo finale di energia dell’UE avrà un limite massimo di 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e il consumo primario di 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.
“Il limite per il consumo finale sarà vincolante per gli Stati membri a livello collettivo, mentre l’obiettivo per il consumo di energia primaria sarà indicativo”, ha dichiarato il Consiglio.
Tutti gli Stati membri dell’UE contribuiranno agli sforzi per ridurre il consumo di energia attraverso obiettivi nazionali indicativi, che dovrebbero essere aggiornati e svelati quest’anno e il prossimo.
L’accordo raggiunto venerdì deve essere approvato dalle commissioni del Parlamento europeo e del Consiglio e deve essere adottato formalmente per entrare in vigore. Come spesso accade quelli fissati dal Parlamento europeo rischiano di essere degli obiettivi distanti dalla realtà e guidati solo dalla demagogia
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