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Energia

Il Paradosso delle Energie Rinnovabili: Solare ed Eolico non hanno ridotto le emissioni di CO2

L’installazione di energierinnovabili, negli ultimi 13 anni, è stata incredibile, soprattutto il solare, ma il reale apporto è stato minimo in realtà, e non è stato in grado di ridurre le emissioni di CO2…

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Una interessante serie d’informazioni sull’energia rinnovabile in Italia, pubblicata su X da Sergio Giraldi, che illumina sulla realtà dei fatti delle energie rinnovabili.

Nonostante la massiccia espansione delle energie rinnovabili nell’ultimo decennio, i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) rivelano una realtà sorprendente: l’aumento della capacità di energia rinnovabile non ha portato a una riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili nel settore energetico.

Ecco il grafico che lo spiega con grande chiarezza:

La Crescita delle Energie Rinnovabili

Dal 2010 al 2023, si è assistito a un’espansione significativa delle energie rinnovabili:

  • L’energia solare fotovoltaica è aumentata di 40 volte
  • L’energia eolica è cresciuta di 6 volte
  • Le bioenergie sono aumentate di 2,5 volte
  • L’energia idroelettrica ha visto un incremento di 1,4 volte

Eppure l’effettiva generazione di Solare ed Eolica sono stati minimi, quasi ininfluenti. Come mai? semplice, perché non sono fonti continue di energie.

Il Divario tra Domanda e Offerta

Tuttavia, questa crescita non è stata sufficiente a soddisfare l’aumento della domanda energetica globale. I numeri parlano chiaro:

  • La produzione da fonti rinnovabili, nucleare, e altre fonti a basse emissioni è aumentata di 4.800 TWh
  • La domanda globale di elettricità è cresciuta di 8.400 TWh
  • Per colmare questo divario, la produzione da carbone è aumentata di 2.000 TWh (+23%)
  • La generazione da gas è cresciuta di 1.700 TWh (+36%)

Quindi l’anche enorme installazione d’energia rinnovabile non è servita a ridurre le emissioni, anzi queste sono perfino aumentate

L’Impatto sulle Emissioni

Come conseguenza, le emissioni di CO2 del settore elettrico, invece di diminuire, sono aumentate del 20%, passando da 11,4 Gt nel 2010 a 13,7 Gt nel 2023.

Il Fattore Producibilità

La ragione principale di questo apparente paradosso risiede nella producibilità delle diverse fonti energetiche. Le centrali termoelettriche convenzionali possono:

  • Operare su richiesta
  • Funzionare per oltre 8.000 ore all’anno
  • Garantire una produzione costante e prevedibile

Al contrario, le fonti rinnovabili sono caratterizzate da:

  • Discontinuità naturale nella produzione
  • Dipendenza da condizioni meteorologiche e stagionali
  • Fattori di carico significativamente inferiori rispetto alle centrali termiche

Questo significa che, a parità di potenza installata, un impianto fotovoltaico o eolico produce meno energia rispetto a una centrale termoelettrica tradizionale.

Nonostante l’impressionante crescita della capacità installata di energie rinnovabili, inclusi oltre 1,6 milioni di megawatt di potenza fotovoltaica, il settore energetico globale continua ad aumentare la sua dipendenza dai combustibili fossili per soddisfare la crescente domanda di energia.

Questo evidenzia la necessità di un approccio più completo alla transizione energetica, che tenga conto non solo della capacità installata, ma anche dell’effettiva producibilità degli impianti e della gestione della domanda energetica.

Ci sarebbero delle fonti energetiche che non emettono CO2 e che sarebbero in grado di far fronte alle vere necessità del sistema energetico, dominuendo le emissioni di anidride carbonica: nucleare, idroelettrico e geotermico. Però queste fonti vengono ignorate o addirittura combattte dai Verdi. Quindi si continuerà a funzionare a Carbone e Gas.

Poi leggetevi il libro di Giraldi in prossima uscita, che è ottima.


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