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IL NYSE DELISTA TRE SOCIETA’CINESI QUOTATE NEGLI USA. Noi facciamo l’accordo per gli investimenti con Pechino

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Giovedì scorso la Borsa di New York ha comunicato la cancellazione dal listino di borsa tre giganti cinesi delle telecomunicazioni per ottemperare a un ordine esecutivo statunitense che limitava la quotazione di società identificate come “affiliate all’esercito cinese”. Si tratta di China Mobile, China Telecom, China Unicom Hong Kong che saranno sospese dalle negoziazioni tra il 7 e l’11 gennaio, secondo quanto dichiarato dal NYSE.

Trump ha firmato un ordine lo scorso novembre che vieta gli investimenti statunitensi in società cinesi che afferma di essere di proprietà o controllata dall’esercito cinese. L’ingiunzione è prevista per dissuadere gli investitori statunitensi dall’acquistare azioni delle società che potrebbero sostenere gli sforzi militari di Pechino.

Prima del delisting, a maggio la Federal Communications Commission  aveva già vietato a China Mobile di operare negli Stati Uniti. A dicembre ha ordinato ai vettori di rimuovere le apparecchiature prodotte da Huawei e ha iniziato a verificare se China Telecom dovesse essere autorizzato a operare nel paese. L’unità statunitense di China Telecom ha dichiarato alla FCC lo scorso 8 giugno che si tratta di un’azienda indipendente con sede negli Stati Uniti e non soggetta al controllo del governo cinese.

Bloomberg riporta che i gestori di hedge fund  tra cui Renaissance, Dimensional e Two Sigma sono tra i maggiori detentori di queste quotazioni statunitensi, ma  alla fine, ssecondo le dichiarazioni ufficiali, la quota che possedevano in queste società era comunque limitata.

Dopo il delisting del NYSE, i tre colossi cinesi delle telecomunicazioni continueranno ad essere quotati ad Hong Kong. La maggior paarte dei profitti di questa società è comunque generata in Cina e perfino gli scambi sulla borsa USA erano molto sottili. Si tratta quindi più che altro di una decisione di carattere simbolico, che avrà limitate ricadute economiche.

Il 21 dicembre il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aggiunto 103 entità, tra cui 58 società cinesi, a un elenco di “società collegate ai operatori militari”, con l’obiettivo di impedire loro di acquistare un’ampia gamma di prodotti e tecnologie statunitensi. Fra queste società produttori di semiconduttori e di droni con anche utilizzi militari.

Gli USA chiudono ai cnesi la possibilità di accedere ai capitali americani, mentre l’Europa conclude un patto per lo scambio degli investimenti con un governo monopartitico che esercita una brutale repressione sulle minornze. Questo dice molto sulle differenti prospettive.


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