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Il nucleare indiano alimenterà l’esplorazione spaziale del sub-continente

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Il settore nucleare indiano è destinato ad alimentare le future missioni spaziali del Paese, ha dichiarato il presidente dell’Isro, S Somanath, in occasione del Techfest dell’Indian Institute of Technology di Bombay, giovedì scorso. Ha confermato che l’agenzia spaziale si dedicherà anche alla propulsione nucleare in collaborazione con il dipartimento dell’energia atomica. Un passo avanti importante per il più popoloso paese al mondo, che entra in un settore altamente innovativo.

Somanath ha dichiarato che due unità di riscaldamento a radioisotopi incluse nel modulo di propulsione di Chandrayaan-3 in via sperimentale hanno funzionato perfettamente e che il dipartimento dell’energia atomica è entusiasta del progetto.

L’uso di questa alimentazione nucleare sarà importante anche nella costruzione della stazione spaziale internaazionale indiana. La prima fase della Bharatiya Antariksh Station sarà pronta entro il 2028, mentre l’intera struttura sarà completata nel 2035. “Sarà una piattaforma internazionale per la ricerca collaborativa”, ha dichiarato Somanath, aggiungendo che la stazione spaziale sarà una porta d’accesso per le missioni interplanetarie, gli studi sulla microgravità, la biologia spaziale, la medicina e la ricerca.

Dall punto di vista della propulsione nucleare è stato rivelato lo schema di massima che utilizzerà l’agenzia spaziale indiana per sviluppare il proprio modello di propulsione nucleare a fissione, in cui la reazione viene utilizzata per surriscaldare gas al fine di ottenere la necessaria spinta nello spazio, in modo simile a quanto stanno cercando di sviluppare gli USA.

Parlando di altri progetti, Somanath ha detto che l’Isro sta lavorando a una tabella di marcia integrata per l’esplorazione lunare che, tra le altre cose, prevede la creazione di un habitat lunare a costi inferiori rispetto ad altre nazioni. La roadmap lunare comprende anche una missione di ritorno di campioni lunari.

Inoltre, l’Isro lancerà la missione Xposat il giorno di Capodanno per studiare i buchi neri e le stelle di neutroni. Questa sarà la 60° missione del Polar Satellite Launch Vehicle. Sarà inoltre la prima missione polarimetrica dedicata in India e la seconda a livello globale, dopo la Imaging X-ray Polarimetry Explorer Mission della Nasa lanciata nel luglio 2021. Cinque giorni dopo, la prima missione indiana verso il Sole, Aditya-L1, raggiungerà il punto di Lagrange 1 alle 16:00 del 6 gennaio. Il punto di Lagrange dista 1,5 milioni di km dalla Terra.

L’Isro sta inoltre progettando un satellite destinato esclusivamente alle nazioni del G20 per studiare l’inquinamento atmosferico, i gas serra e le condizioni di umidità. Sono in fase di progettazione cinquanta satelliti con applicazioni strategiche per il monitoraggio deiconfini indiani e lo studio di eventuali cambiamenti nei movimenti delle truppe, molti dei quali utilizzeranno l’intelligenza artificiale, ha aggiunto, e questo annuncio non farà sicuramente felice Pechino, con cui l’India ha avuto dei contrasti, e neppure Islamabad, che in un passato recente ha visto scontri militari sui confini con l’India.

Parlando dei futuri razzi indiani, Somanath ha detto che si stanno progettando quelli riutilizzabili e quelli da utilizzare per il turismo spaziale.


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